Mese cruciale quello di marzo per i percettori del sussidio, i quali potrebbero ricevere queste somme durante la particolare fase di passaggio. Cosa succede
Nel mese in corso si stanno concentrando le principali novità di carattere previdenziale, le stesse preannunciate dall’attuale legge di bilancio. Esse approdano in una fase economica particolarmente delicata per il Paese, impegnato a fronteggiare gli effetti della cornice internazionale di crisi, con le relative ricadute sulle condizioni del tessuto sociale e sui bilanci domestici delle famiglie.
Il rincaro del gas sembra stabilizzarsi, grazie all’improvvisa stabilizzazione delle tariffe internazionali di scambio comunicate dal TTF di Amsterdam, mentre, per l’effetto domino, lo strascico della speculazione si trasferisce sull’energia elettrica. I danni sul comparto produttivo e nelle maglie dei lavoratori sono stati compiuti e attendono quelle misure correttive che ne impediscono il processo di irreversibilità.
Di fatto, la cronaca previdenziale ha inaugurato il 2023 in toni migliori rispetto all’andamento dei mesi precedenti. Merito di una legge di bilancio che non poteva che assumere un ruolo emergenziale nei confronti dei nuclei familiari a carico dei pensionati e dei lavoratori più in difficoltà. Pertanto, oltre al rilascio – ancora una volta – di risorse finanziarie ulteriori (tramite bonus mirati), vengono replicate le essenziali erogazioni previste da emblematici strumenti quali l’Assegno Unico e il Reddito di Cittadinanza.
Le famiglie che comprendono figli minorenni o disabili a carico di lavoratori dipendenti (ma anche di pensionati e inoccupati) inizieranno a ricevere il contributo mensile dell’AUU per la seconda annualità, casomai abbiano presentato entro il 28 febbraio scorso la domanda come nuovo richiedente, oppure la domanda di rinnovo per i vecchi percettori. Tra questi, potrebbero essere annoverati i percettori del Reddito di Cittadinanza, alle prese con la proroga estesa al 31 dicembre 2023.
In attesa della sostituzione, dal prossimo anno, con la MIA, il RdC permane ma con radicale modifiche nella durata: soltanto sette mensilità, anziché le precedenti diciotto rinnovabili. Sono eccettuati quei titolari che hanno a carico figli minorenni, disabili od over 60; la distribuzione del rateo viene estesa per tutto il 2023. In ottica del RdC, il mese di marzo rappresenta un crocevia di risoluzioni di vari stalli: sono in pagamento gli arretrati legati al blocco causato dalle verifiche a campione, o di ritardi causati dall’indisponibilità del credito delle casse statali: arriva infatti il bonus 200 euro per coloro che mancano all’appello dalla erogazione del luglio scorso. Dal 27 del mese, iniziano per loro i pagamenti da parte dell’INPS.