Procedure più rapide e mirate da parte del Fisco, a danno di coloro i quali non hanno regolarizzato il debito esigito dalla cartella. Cosa sta succedendo
Anche un popolo come quello italiano, noto nel mondo (le classifiche insegnano) per essere composto al suo interno dalle migliori formichine in fatto di risparmio, deve confrontarsi, nei casi particolari, con situazioni di gravi e persistenti inadempienze. È vero, altri, che risulta una realtà assimilata quella che vuole sottolineare la diffusa evasione fiscale. Le specificità mettono in luce, d’altro canto, casistiche di vittime della crisi e di forte e progressivo impoverimento, tale da non essere in grado di far fronte al pagamento delle imposte o di spese di altro genere.
Sin dalla circostanza della epidemia da Coronavirus, il governo italiano si è visto costretto a sospendere la riscossione delle tasse, riavviata successivamente, al termine della fase più saliente della emergenza sanitaria, con la pace fiscale sulle cartelle esattoriali (e sulle tasse) prodotte negli ultimi tre anni. Il recente e inverosimile rincaro delle bollette e la crescita inarrestabile dell’inflazione sul costo della vita hanno causato l’esplosione di alcune bolle di criticità e precarietà, riflessa inevitabilmente negli obblighi fiscali del cittadino nei confronti dello Stato.s
Cartella esattoriale da pagare, le novità in Italia
Nell’attuale legge di bilancio, oltre a bonus, misure previdenziali, erogazioni a favore dei cittadini, è inclusa l’ultima legge delega fiscale. Essa contiene, tra i numerosi aspetti, anche lo snellimento di alcune procedure che non faranno piacere ad alcuni contribuenti, ma che avvantaggiano considerevolmente il lavoro di riscossione dell’Agenzia delle Entrate. L’extrema rati, in termini di riscossione, è rappresentata indubbiamente dal pignoramento.
Fino ad oggi, tale procedura viene svolta presso terzi dal relativo agente della riscossione, senza che sia necessaria l’autorizzazione del giudice esecutore. L’obbligo della richiesta di autorizzazione blinda le pensioni, mentre sono liberi dalla procedura in tribunale: il conto in banca, lo stipendio, il canone di locazione, i crediti professionali. La decisione di pignorare dei beni è presa in base ai dati aggiornati e ricavabili dall’archivio dei rapporti finanziari.
L’archivio delle banche dati, però, viene aggiornato soltanto annualmente dagli istituti di credito, rendendo dunque difficile la verifica contestuale del riscossore sulla solvibilità del debitore. La giacenza del conto, infatti, potrebbe essere messa al sicuro, nel frattempo, dal titolare e debitore; oggigiorno, si ricorre con frequenza al pignoramento automatico del conto bancario, e sul prolungamento della validità degli effetti della cartella esattoriale.
Questo strumento viene dunque migliorato grazie alla razionalizzazione e all’automazione del pignoramento, rese possibili da una più puntuale cooperazione tra istituti di credito e agente della riscossione, informato – quest’ultimo – dalla dichiarazione stragiudiziale del terzo, ossia la banca; ciò significa una trasmissione dei dati in tempo reale e permette di mantenere l’efficacia della cartella nel limite di un anno, senza. che venga notificata un’ulteriore intimazione di pagamento prima di avviare l’esecuzione.