Notizie in arrivo per il superbonus, una svolta attesa da imprese edili e famiglie che sblocca la situazione
La vicenda del superbonus, con il blocco alla cessione del credito e la fine del sconto in fattura tra gli elementi più noti, ha causato molte polemiche a livello politico e imprenditoriale. Molti cantiere sono ormai fermi da mesi e le imprese rischiano di dover consegnare i libri in tribunale, non riuscendo più a coprire le spese.
Ma anche molte famiglie si sono ritravate a dover fare i conti con costi imprevisti, pressate dalla richieste di fornitori e edili, con il pericolo di azioni legali. Una situazione incandescente per i grandi interessi coinvolti, il settore edlizio resta uno dei principali comparti economici del paese, con migliaia di posti di lavoro a rischio.
Cosa cambia per il superbonus
Ad annunciare il sospirato cambio di rotta il relatore del decreto Superbonus Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia), anticipando la notizia della proroga al superbonus 110 del cento per le villette monofamiliari, con la scadenza che slitta dal 31 marzo al 30 giugno. La decisione sarebbe maturata in Commissione Finanze alla Camera, con una soluzione condivisa da maggioranza e opposizione.
Il giorno 22 inizierà in Parlamento il voto sugli emendamenti al decreto superbonus, con altri punti sui quali sembra esserci un accordo tra le forze politiche. Si tratta dell’esclusione di onlus, Iacp e barriere architettoniche dalla fine dello sconto in fattura e delle cessioni dei crediti. Altro punto che potrebbe sbloccarsi quello relativo ai lavori di edilizia libera, tra cui ad esempio quelli per infissi e caldaie, molti sentiti dai consumatori.
In discussione, anche la possibilità di far slittare il termine in cui si deve presentare all’Agenzia delle Entrate la decisione di avvalersi delle opzioni di cessione o dello sconto in fattura relative alle spese edilizie del 2022, al momento fissato al 31 marzo 2023. La soluzione proposta è la possibilità di comunicare la scelta anche prima della stipula dell’accordo di cessione.
Già nella giornata del 22 marzo potrebbe arrivare un comunicato legge del Mef per rendere operativa senza perdite di tempo questa procedura. Inoltre sarebbe possibile completare l’iter dopo il termine previsto versando 250 euro all‘Agenzia delle Entrate, cambiando così i regolamenti della remissione in bonis. Non resta quindi che attendere l’ufficialità delle novità annunciate.