Pensione, quanto prevedere nel caso di stipendio medio di circa 1000 euro al mese? Ecco un primo calcolo da considerare
Il sistema previdenziale italiano è sottoposto ormai a delle forti pressioni negli ultimi anni. Le mutate condizioni sociali con l’aumento della popolazione anziana e la riduzione degli occupati complessivi rendono le spese pensionistiche una voce estremamente dolente del bilancio statale. La questione della riforma delle pensioni infatti rimane una dei principali nodi da sciogliere anche per l’attuale compagine di governo.
Al centro del dibattito tra forze politiche, sindacati e tecnici dell’Inps il superamento della riforma Fornero che, almeno in apparenza, scontenta tutte le parti in causa, ma che al momento non trova una valida alternativa. I conti dello Stato continuano infatti a richiedere particolare attenzione nelle previsioni di spesa per la previdenza nei prossimi anni.
Di certo il sistema contributivo, introdotto nel lontano 1996, ha modificato le modalità di accesso alla pensione e di calcolo dell’assegno pensionistico dei lavoratori italiani. Gli elementi di cui tener conto sono diversi dal sistema retributivo, che infatti garantiva assegni più sostanziosi. Oggi sono determinanti il montante contributivo, cioè l’ammontare dei contributi versati nella carriera professionale, il coefficiente di trasformazione, utilizzato per la determinazione dell’importo annuo della pensione, il tasso di crescita del Pil, la speranza di vita.
Tutti elementi che ridefiniscono l’ammontare della pensione tenendo conto dell’equilibrio del bilancio statale, ma che sono a detrimento dei redditi più bassi, delle carriere lavorative più irregolari e precarie, delle categorie meno protette. Infatti semplici calcoli basati sulle normative esistenti delineano un quadro deprimente per chi si accinge ad avvicinarsi alla pensione con una retribuzione bassa, nella sua esperienza lavorativa.
Un dipendente che guadagna uno stipendio netto mensile di poco più di 1000 euro al mese, per 13 mensilità all’anno, 30 anni di contributi versati e un’età anagrafica di 67 anni potrebbe andare in pensione nel corso di quest’anno con un assegno di 628 euro netti al mese. Il calcolo è effettuato con un sistema misto maggiormente vantaggioso.
Se il calcolo è fatto con un sistema interamente contributivo e quindi con 25 anni di contributi versati, l’assegno scende a 499 euro netti. Quindi meno della metà dello stipendio medio percepito. Si ricorda che gli anni contributivi non corrispondono agli anni solari e purtroppo non sempre 52 settimane di contributi corrispondono a un anno.