Quanto spetta a un lavoratore con la pensione di vecchiaia, quali elementi bisogna considerare per un primo calcolo
La pensione è il traguardo di ogni lavoratore che sia dipenedente o autonomo, del comparto pubblico o di quello privato. Alla conclusione della propria carriera professionale appare come un meritato riposo e un premio che spetta dopo anni e decenni di attività e impegno. Eppure oggi non è così scontato il raggiungimento dell’agognata pensione.
Molti elementi strutturali della previdenza italiana sono mutati nel corso degli ultimi anni con il risultato di cambiare profondamente il pensionamento e i suoi meccanismi di funzionamento. A dati interni del sistema previdenziale, come l’introduzione del sistema contributivo al posto di quello retributivo, sono aggiunti anche cambiamenti della struttura produttiva e demografica del paese che influiscono sul complessivo sistema previdenziale.
La pensione di vecchiaia, che ha sostituito altre precedenti forme di previdenza, di regola arriva a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi. In realtà il requisito anagrafico si incrementerà con l’andamento delle speranze di vita registrato dall’Istat. Fino al 2026 resterà a 67 anni per poi modificarsi. Inoltre per i lavoratori che hanno versato tutti i contributi a partire dal 1° gennaio 1996, fanno parte cioè del sistema contributivo, l’importo della pensione deve corrispondere almeno a 1,5 volte quello dell’assegno sociale, vale a dire il cosiddetto “importo soglia.
Altrimenti si accede alla pensione di vecchiaia all’età di 70, da adeguare alla speranza di vita già oggi calcolata a 71 anni, con almeno 5 anni di contributi effettivi. Ma quello anagrafico è solo uno degli elementi da considerare.Vi è poi quello della retribuzione media degli anni lavorati che costituisce il cosiddetto montante contributivo, quanto cioè si è versato nel corso della carriera professionale complessiva. In più si valuta il coefficiente di trasformazione che nel 2023 è per l’età di 67 anni pari a 5,723%.
Per fare degli esempi quest’anno andando in pensione a 67 anni di età con 30 anni di contributi e 1500 euro di stipendio medio lordo, l’assegno mensile lordo di pensione sarà di 849,60 euro. Con le stesse caratteristiche anagrafiche e di contribuzione ma con uno stipendio medio lordo di 2000 euro, la pensione raggiungerà l’importo lordo al mese di 1133,15 euro. Infine mantenendo i medesimi dati di età e di contributi ma con uno stipendio lordo di 2500 euro, la pensione sarà di 1416,44 euro lordi al mese.