Quali sono le conseguenze per le spese del condominio non versate, ecco che cosa può succedere in questi casi
Ogni appartamento, il proprietario se vi abita o il conduttore cioè colui che è in affitto, deve contribuire alle spese per il mantenimento degli spazi comuni di un condominio. Ogni condomino paga in proporzione alle quote millesimali e al piano di suddivisione avanzato dall’amministratore.
In apparenza una modalità semplice e che non dovrebbe prevedere problemi. La realtà invece parla di situazioni nelle quali litigi e diatribe tra condomini sono molto comuni. Così come i casi di insolvenza e di debiti per quote non versate. Ma in questi casi le discussioni assumono contorni diversi a seconda dell’ammontare e della durata del debito, conconseguenze pesanti per il debitore.
Scondo la legge è l’amministratore del condominio a dover procedere per il recupero delle quote non versare da un condomino moroso. A partire dalla delibera condominiale o dal ricevimento della raccomandata di diffida da parte del moroso ci sono 5 anni di tempo per recupare le quote per spese ordinarie e 10 per quelle straordinarie.
L’iter per il recupero delle quote prevede inizialmente una procedura bonaria con l’invio di una raccomandata di diffida al moroso con l’invito e la scadenza di quanto dovuto. Se il moroso continua ad essere inadempiente, l’amministratore provvede alla spedizione di una lettera di messa in mora con l’avviso della possibilità di arrivare al recupero attraverso vie giudiziarie.
Se non si ottengono risultati si interviene con il giudice di pace attraverso un decreto ingiuntivo di pagamento che deve avvenire entro 40 giorni dalla decisione del giudice. A questo punto l’amministratore può sospendere il moroso dall’utilizzo dei servizi condominiali, eccetto quelli fondamentali. L’ultimo passo che che resta è il pignoramento dei beni del moroso per il mancato pagamento.
Il pignoramento può essere mobiliare, cioè la confisca dei beni mobili e oggetti di valore del moroso per coprire le spese non versate. Può essere verso terzi che consiste nella decurtazione di stipendi e pensioni per un quinto fino all’estinzione del debito. Infine si può incorrere nel pignoramento immobiliare con la vendita all’asta dell’appartamento del debitore, soprattutto in presenza di polizze assicurative di tutela legale dell’amministratore.