Ecco quanto un genitore dovrà economicamente investire per far sì che il futuro titolare del rendimento ottenga questa somma. I dettagli
Nel corso del tempo, crescendo, si viene investiti da un processo che evidenzia, senza ombre, il cambiamento delle prospettive esistenziali. D’altronde, ogni età possiede i suoi obiettivi, ma anche la propria visione del mondo e del presente. A sostenere le basi della vita di una persona, non può che rimanere uno degli elementi stabili: la base economica. Piaccia o no, è questa che detta le linee per un futuro sicuro, sebbene vada opportunamente alimentata e preservata.
Ad ogni modo, la “base economica” mutua principalmente un nome che vecchie e nuove famiglie, o singoli soggetti, conoscono come un mantra: risparmio. A questo, Poste Italiane ha dedicato i maggiori sforzi della sua mission, lungo il suo percorso creato in più di centosessant’anni di storia. Alle sue funzioni tipicamente postali, come il recapito di lettere, telegrammi e pacchi in Italia e all’estero, permane l’antica traccia della concessione statale sulla gestione dei piccoli e medi risparmi delle famiglie italiane.
Buoni fruttiferi Poste, quanto occorre depositare per ottenere 10.000 euro a 18 anni
Col tempo, ogni nucleo familiare è potuto entrare a far parte di un’attitudine quale quella dell’investimento del proprio denaro con l’ambizione di ricavarne una rendita, non solo ad appannaggio dei grandi accumulatori di capitali. Sebbene – occorre dirlo – con strumenti proporzionali alle modeste entità delle somme depositate negli uffici postali. Poi, però, ci sono strumenti che preservano il capitale raccolto, il quale non può essere tenuto, certamente, a casa.
Si parla di strumento che un po’ tutti conoscono e precedenti generazioni di risparmiatori hanno conosciuto. Di fatto, il libretto postale dei risparmi e i buoni fruttiferi costituiscono degli strumenti finanziari che annualmente rinnovano con le famiglie un’incrollabile fiducia grazie al rischio zero sulle somme in giacenza. Nessun pericolo grazie alla garanzia dello Stato, con la sua Cassa Depositi e Prestiti.
Una fiducia che supporta il fattore “tempo”, essenziale quando ci si riferisce ai figli. Con i buoni fruttiferi, infatti, è possibile produrre un ottimo rendimento, iniziato depositando le prime somme per conto del futuro del nascituro. Non serve rivolgersi necessariamente alla tipologia ordinaria dei buoni, anzi. Il miglior rendimento è offerto proprio dal Buono dedicato ai minori, in grado di riscuotere la somma complessiva al compimento della maggiore età. Mantiene tutti i vantaggi degli altri buoni, ossia la tassazione agevolata al 12,50 per cento e l’esenzione dall’imposta di successione. E come detto, il rendimento: 4,50 per cento all’anno, il più alto tra i buoni fruttiferi di Poste. Per dare al figlio un tesoretto di diecimila euro, basterà versare oggi cinquemila euro, che matureranno con gli interessi nel 2041.