Nuovo bonus per l’università 2023, in particolare per gli alloggi universitari, ma di che cosa si tratta in particolare?
La stagione dei bonus non è finita. Nonostante le dichiarazioni da parte del nuovo esecutivo, almeno per questa prima parte di legislatura, le agevolazioni e le detrazioni d’ordine fiscale, oltre ai bonus veri e propri, sono largamenti presenti nell’ordinamento. Anche l’università non è esclusa dalle varie misure presenti.
In questo caso si parla di bonus università per gli alloggi agli studenti. Ma non direttamente a questi ultimi, almeno per quanto riguarda questa prestazione particolare, ma per i soggetti che forniscono alloggi universitari. Quello delle sistemazioni rimane infatti uno dei grossi problemi per molti studenti fuori sede e la carenza di posti soprattutto nelle città con grandi università, con il pericolo degli affitti in nero e la relativa evasione fiscale, resta elevato.
La misura in questione è un credito d’imposta, quindi non un vero e proprio bonus una tantum, ai soggetti che versano la tassazione IMU per gli alloggi universitari. La misura è stata introdotta con l’entrata in vigore del decreto Aiuti ter, nella parte dedicata proprio agli alloggi residenziali per gli studenti universitari.
La misura sarà finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e i beneficiari saranno di seguito:
Questi ultimi sono i soggetti che fanno riferimento alle risorse presenti per il cosiddetto “Nuovo housing universitario“. Per avere il credito d’imposta i soggetti interessati dovranno dovranno provvedere alla comunicazione al Ministero dell’università e della ricerca (MUR), relativa all’importo dell’IMU che è stata versata, entro il 2024. La comunicazione andrà presentata entro 20 giorni dalla data di versamento, allegando le certificazioni di pagamento dell’acconto e del saldo.
Gli alloggi per i quali si potrà ottenere l’agevolazione devono essere destinati esclusivamente alla residenza per studenti. I fondi saranno utilizzati in base all’ordine cronologico di comunicazione e invio delle domande fino alla conclusione dei fondi che sono disponibili, che ad oggi corrispondono a 5 milioni di euro.