Ecco quale criterio di base presenta la patologia invalidante per aprire la pratica previdenziale per l’ottenimento della relativa pensione. I dettagli
Risale al 1992 il primo, reale passo verso la consapevolezza dello Stato nei confronti del tema della disabilità e del raggiungimento di pari diritti ed opportunità nei confronti dei normodotati. La traccia tangibile di questo esito è data dalla conosciuta Legge 104, entro la quale sono incluse norme che consentono di integrare la disabilità in un percorso di riconoscimento di natura professionale, previdenziale e fiscale.
Mediante il “ponte” della previdenza e del fisco, un invalido civile, quando è in possesso delle relative capacità, può lavorare e al contempo ricevere tutti quei necessari servizi sanitari e di assistenza, accordando – ad esempio – con il datore di lavoro un calendario di permessi retribuiti, indispensabili per recarsi ad una visita medica o ad una sessione di cura. Tale diritto è stato esteso, negli ultimi anni, anche ai parenti o ai terzi che si prendono cura e forniscono assistenza al disabile.
Nei soggetti colpiti da grave handicap, l’INPS mette a disposizione la relativa pensione di invalidità. In particolare, i soggetti interessati sono gli invalidi tra i lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati; essi vengono definiti tali quando si fa riferimento ad una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo, causata da una forma invalidante permanente di origine mentale o fisica. Sono sufficienti cinque anni di contribuzione, ossia 260 contributi settimanali, per ottenere la prestazione previdenziale dell’assegno ordinario di invalidità.
Pensioni Italia | L’annuncio INPS fa tremare tutti
Se gli ultimi tre anni della contribuzione versata sono parte del quinquennio precedente la domanda, il lavoratore con capacità ridotta a meno di un terzo ha diritto all’assegno calcolato secondo i parametri del sistema misto o contributivo. Il pagamento avverrà in via provvisoria per tre anni, con due opzioni di rinnovo; dopo tre rinnovi l’assegno di invalidità viene erogato in via definitiva.
Avviso urgente per questi pensionati | Dall’INPS
In caso di impossibilità nello svolgimento delle mansioni lavorative, viene erogata la pensione di inabilità lavorativa. Periodicamente essa viene rinnovata in base a controlli di aggiornamento. Al compimento dei 67 anni di età, la pensione di invalidità viene sostituita dalla pensione di vecchiaia. Dalla prima sono esclusi gli invalidi civili, la cui mobilità è stata compromessa da cause di lavoro, guerra o servizio.