Quando un nostro parente passa a miglior vita bisogna comunicare il decesso all’INPS? A chi spetta questo compito?
Quando un nostro caro viene a mancare siamo sopraffatti da sentimenti di tristezza e di sconforto che sono ancora più forti se, a lasciarci, è un nostro parente stretto. Pensiamo a quando a doverci salutare è un genitore, un fratello, uno zio… in questi casi il dolore sembra proprio non avere fine.
Con il dolore sul cuore i parenti dovranno organizzare il funerale, avvertire il comune di residenza per la certificazione di morte e anche svolgere altri adempimenti burocratici. Tra questi rientra sicuramente la comunicazione del decesso agli istituti bancari o postali nel caso in cui il defunto aveva conti. E se invece percepiva la pensione bisogna anche farlo sapere all’INPS.
Alla morte del pensionato, fino a qualche anno fa, i parenti devono comunicare all’INPS dell’avvenuto decesso in modo che l’Istituto poteva interrompere l’erogazione della pensione, in quanto non più dovuta. Questo compito spettava agli eredi del defunto e, nel caso in cui questa comunicazione non veniva fatta, si poteva incorrere nel reato di “indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato”.
Competeva quindi agli eredi inviare il certificato di morte all’INPS non appena si verificava il decesso. Per far scattare l’illecito penale bastava l’accredito anche di una sola mensilità della pensione, senza possibilità di giustificarsi sostenendo che non c’è stato il tempo necessario per l’invio della comunicazione.
Ad oggi, però, la Corte di Cassazione ha stabilito una nuova sentenza: non spetta più agli eredi informare l’Istituto di previdenza circa la morte del pensionato e né spetta all’eventuale cointestatario del conto corrente sul quale è accreditata la pensione. La nuova legge, introdotta il 27 dicembre 2022, prevede che sono le Anagrafi comunali a dover trasmettere online all’INPS le comunicazioni di decesso.
Questo implica che è il Comune a dover comunicare all’INPS il decesso del pensionato e non certo i privati cittadini. L’INPS, dopo la segnalazione del decesso, provvede automaticamente a individuare il soggetto nei propri archivi e ad effettuare le necessarie variazioni relative alla pensione.
La Cassazione specifica, però, che se l’accredito della pensione dovesse comunque giungere sul conto, i parenti saranno tenuti a restituire l’importo all’INPS, evitando così un giudizio quantomeno civile volto al recupero dell’indebito.