Ecco come è possibile disporre in breve tempo del documento sulla situazione reddituale di famiglia, senza bisogno di coinvolgere un CAF. I particolari
Analogamente all’ambito dell’apertura di un conto corrente, quando una coppia si trova in una condizione poco più che “in nuce” nei confronti della formazione di una famiglia, una delle prime iniziative che prendono i due partner è quella di aprire un conto corrente cointestato. Specialmente quando sono giovani, la ragione è ovvia: notevole è infatti il risparmio che non esisterebbe con la “doppia spesa” del mantenimento di due conti distinti.
Ad ogni modo, sia nel regime di comunione sia in quello di separazione dei beni, non è impossibile, tramite regolamentazione giuridica, stimare la quota finanziaria dell’uno e dell’altro. In fondo, però, l’esistenza di un solo conto corrente permette di accorpare già notevoli risorse economiche che prima o poi, di fronte a diversi tipi di richieste, occorrerà censire. Altre risorse saranno invece dislocate in eventuali depositi di risparmio o in titoli di investimento.
Quelli che comunemente – come quelli sopra descritti – vengono chiamati beni mobili, sono solamente una parte della proprietà di una o più persone (o meglio, di una famiglia). Ad essi, si accompagna eventualmente la titolarità sulla proprietà della casa, oltre che di immobili aggiuntivi in grado di scaturire eventuali rendite; è dunque quello che si definirebbe il patrimonio di un nucleo familiare.
Ecco che il reddito, costituito dalle entrate di uno stipendio o di altri guadagni, e l’aspetto patrimoniale, sono i due fattori principali che costituiscono il cosiddetto indice ISEE. Lo stesso scaturisce un documento indispensabile per richiedere varie prestazioni economiche di sostegno, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza o le agevolazioni fiscali sulle richieste di mutuo a favore degli under 36.
Con Poste Italiane, si ottiene immediatamente la relativa documentazione grazie al percorso telematico. D’altronde, buona parte dell’ISEE è valutata in base alla giacenza media annuale che ogni istituto di credito calcola entro i primi giorni di gennaio dell’anno successivo. È sufficiente collegarsi sul sito poste.it, da laptop o da app BancoPosta. Autenticandosi con nome utente e password, oppure tramite QR, accedendo a PosteID con SPID, nella sezione riservata MyPoste si individua immediatamente il pulsante “Richiesta ISEE”. Su “Richiedi online”, si scegliere la tipologia di certificazione e si indica l’indirizzo di posta elettronica, se si vuole che il documento ISEE pervenga mediante email.