Sono tante le paure in questo periodo per il Reddito di Cittadinanza: ecco, infatti, cosa sta succedendo ultimamente
Dilaga ormai il panico da ben più di poche settimane, da quando per la precisione è diventata ormai un dato di fatto e non più solo un’ipotesi l’intenzione del Governo di mandare per così dire in pensione il “Reddito di Cittadinanza”. D’altronde il 2022 si è chiuso con delle importantinovità proprio che hanno a che fare con questo bonus economico, che non hanno fatto altro che aggravarsi e concretizzarsi nel corso di questi primi del 2023: ecco cosa sta succedendo.
Non sono poi passati così tanti mesi da quando, per la prima volta, siamo venuti a conoscenza dell’obiettivo principale del Governo per questo nuovo anno. Per dirla in poche parole, il Governo Meloni si sta muovendo con chiarezza verso un’unica direzione: aiutare le persone a reimmettersi nel mondo del lavoro e responsabilizzarsi, fino ad arrivare nel 2024 a una totale cancellazione e abolizione del Reddito di Cittadinanza, dopo tanti anni ormai che rappresentava un vero e proprio salvavita per tantissime persone e famiglie.
Ebbene sì, il cerchio ha ormai cominciato a stringersi e, con buona pace dei percettori del Reddito di Cittadinanza, sono tante le persone a rischio e ancora di più coloro che invece si sono già viste ridurre i mesi di percezione di queste somme economiche (come, ad esempio, tutti coloro che vengono considerati capaci e abili al lavoro).
Adesso, però, abbiamo la possibilità di aggiungere una data di scadenza un po’ più precisa per quanto riguarda riguarda la cancellazione di questo benefit economico. Per settembre, infatti, l’obiettivo è proprio quello di sostituire il Reddito di Cittadinanza con il nuovo e più moderno “Mia”.
Ovvero una misura di inclusione attiva che prevede una riduzione di circa il venticinque per cento tra le schiere di coloro che fino a poco tempo fa avevano la possibilità e speranza di percepire queste somme economiche. Con maggiore precisione, potremmo dire che se ad oggi il Reddito di Cittadinanza conta una schiera di circa un milione e trentacinque mila famiglie, entro il mese di Settembre saranno ben duecento sessanta mila quelle che invece dovranno restituire il proprio diritto.