In caso di rate non pagate regolarmente che cosa si rischia, a cosa si va incontro se non si salda un prestito
Ormai sono moltissimi gli italiani che ogni anno accedono a prestiti e finanzaziamenti da parte di banche e finanziarie. I motivi sono i più disparati dalla necessità di affettuare lavori di ristrutturazione della casa, al bisogno di liquidità in contante per affrontare spese impreviste, all’qcquisto di un’autovettura per gli spostamenti della famiglia.
Le soluzioni e le formule sono disparate dal prestito privato al finanziamento di una banca o di un istituto di credito. Ma le circostanze devono essere sempre le stesse: pagamenti delle rate con regolarità, rispetto degli accordi presi nel contratto, interessi da versare periodicamente come viene sottoscritto.
Alcuni contratti consetono la possibilità di non versare alcune rate del prestito e postciparle alla fine del piano di finanziamento, o di versarle con qualche giorno di ritardo senza pericolo di sanzioni o interessi in più da versare. La legge prevede la possibilità di ritardi nei pagamenti, al di là degli accordi specifici con la banca che roga il mutuo o prestito.
Ma d’altra parte anche l’ente finanziatore ha diversi modi per evitare il rischio di insolvenza, dalle sollecitazioni scritte al ricorso al tribunale per il pignoramento dei beni del debitore. Un pagamento è considerato in ritardo quando si effettua dopo il 30esimo giorno dalla scadenza della rata stessa.
Gli step soliti in queste situazioni sono i seguenti:
Dopo i primi solleciti si va incontro a interessi di ora del 2-4 per cento, se si riprende a versare le quote. Con la segnalazione del debito al CRIF (Centrale Rischi di intermediazione finanziaria) si viene iscritti nel registro dei cattivi pagatori per un periodo tra i 12 e i 24 mesi, con le difficoltà del caso ad accedere ad ulteriori finanziamenti.
A questo punto il pericolo di decreto ingiuntivo per il pagamento del debito è molto alto. L’azione esecutiva termina con il pignoramento della pensione o dello stipendio, mentre proprietà e beni immobili potrebbero essere venduti all’asta per saldare il debito.