Quanto può costare impugnare un testamento per vizi di forma, di volontà e per qualsiasi otivo previsto dal Codice civile
Impugnare in testamento per qualsiasi motivo previsto dal Codice Civile non è certo uno scherzo e richiede necessaramente l’intervento di uno specialista, quindi di una vvocato che sappia districarsi tra le varie fattispecie previste dalla norma in vigore. Difatti non è semplice muoversi nella casistica prevista dal codice.
I motivi possono essere svariati e coinvolgono aspetti non secondari dell’atto testamentario. Dal punto di vista giurico i motivi possono essere molto diversi tra loro e anche il tipo di azione giudiziarie, che si può attuare e sono esercitabili da parte di chi abbia interesse ad impugnare un testamento, sono diversi tra loro.
I costi di un’azione giudiziaria per impugnare il testamento
Le azioni giudiziarie che possono essere eseguibili sono in grandi linee diverse. Infatti un testamento può essere:
- annullato con sentenza costitutiva di annullamento;
- dichiarato nulle con dichiarazione di nullità;
- dichiarato rientrante nel caso dell’intesistenza;
- ridotto mediante l’azione di riduzione.
Queste azioni hanno tempi e procedure anche molto diverse e quindi richiedono impegno e lavoro diversi a seconda del tipo di vizio che chi impugna il testamento vuole far emergere in giudizio. Quindi i costi dell’impugnazione variano molto a seconda della complessità della procedura e del valore dei beni coinvolti. Inoltre va tenuto conto della mediazione obbigatoria, una fase che precede il processo finalizzata alla conciliazione tra le parti, necessaria e indicata dal Decreto Legislativo numero 28 del 2010.
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In linea generale, si può dire che i costi di una procedura di impugnamento del testamento costa dai 3600 euro a cifre anche molto superiori. Se un procedimento si ferma alla fase conciliativa i costi sono molto inferiori. Si deve valutare che ci sono spese per l’onorario dell’avvocato, da concordare tra le parti e quelle relative al procedimento in sé.
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Per esempio il contributo unificato da versare allo stato per la causa civile, le spese di notifica degli atti, i bolli da apporre sugli stessi, l’imposta di registro, le spese vive sostenute (dalle fotocopia di fascicoli e documentazione alle spese di trasferta in caso di tribunale si trovi in un’altra città).