Reddito di cittadinanza: in questo caso rischi la galera

Attraverso il reddito di cittadinanza, sono molte le attività illegali. C’è il rischio, anche di andare in galera, perché?

Rischio galera con RdC
Carcere-(Foto Adobe-pensioniora.it)

Sono ancora centinaia di migliaia le persone in Italia, che percepiscono il sussidio del reddito di cittadinanza, che come sappiamo, dopo l’approvazione della nuova Legge di Bilancio ha subito modifiche e poi scomparirà definitivamente nel 2024. Altra novità, è l’introduzione della Mia, da inizio settembre.

Il reddito di cittadinanza ha aiutato ed aiuta ancora tanti nuclei familiari italiani, al di sotto di un reddito inferiore alla norma, ma il suo annullamento dovrà anche stimolare tanti cittadini a cercare nuovi impieghi. Attenzione, se non si è in regola con i documenti, le punizioni, possono essere molto severe.

RdC, quando si va in carcere?

Rischio galera con RdC
Reddito di cittadinanza-(Foto Adobe-pensioniora.it)

L’Italia, è famosa, per i suoi “furbetti”, che da quando è stato introdotto il sussidio del reddito di cittadinanza ne hanno approfittato per ottenere versamenti illegali sui propri conti. Tanti sono stati i cittadini beccati, che spendevano i propri soldi, solo per lusso, auto, vacanze e chi ne ha più ne metta.

Nello specifico, quando si rischia il carcere per un illecito con il reddito di cittadinanza? Si rischia di finire in galera, qualora si presentassero dichiarazioni non attestanti la realtà o documenti falsi che danno informazioni non vere o ancora chi ometta informazioni richieste ai fini dell’ottenimento del reddito di cittadinanza. La punizione prevista è la reclusione da due a sei anni.

Ecco il testo ufficiale dell’articolo 7 del decreto legislativo 4/2019: “Il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni”.

Inoltre, siccome si tratta anche di danno economico verso lo Stato, che versa denaro, è prevista la sospensione del sussidio con efficacia retroattiva. Quindi, oltre alla richiesta di carcere, si dovrà anche restituire tutta la cifra ottenuta, che il percettore non poteva ottenere. Inoltre, non finisce di certo qui. Si punisce con la chiusura in carcere da 1 a 3 anni chi, dopo aver ottenuto il versamento non dichiara le variazioni reddituali patrimoniali, anche se derivanti dal lavoro cosiddetto in nero.

 

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