Saranno questi lavoratori a visualizzare prima degli altri la busta paga, evidenziando così per tempo eventuali errori. Di chi si sta parlando
Il processo di informatizzazione ha assunto nel corso degli anni un ruolo importantissimo all’interno della società civile. Non si tratta soltanto di aver guadagnato piccole comodità, a volte velleitarie ma piacevoli, quanto piuttosto dell’influenza tecnologica che ha rivoluzionato intere aree della produzione o della gestione dello Stato. Tant’è che l’introduzione dell’informatica e di avanzati dispositivi tecnologici viene rubricata come una seria questione attinente allo sviluppo stesso delle attività e dei profitti ad esse correlate.
Particolarmente sensibile a questo tema risulta la Pubblica Amministrazione, presso la quale per decenni è stata sinonimo, nei cittadini, di farraginosità e macchinosità delle procedure al disbrigo delle pratiche, rimaste – per altrettanti decenni – in forma di montagne di scartoffie. Grazie alla digitalizzazione, gli archivi si stanno alleggerendo e in parte sono stati trasferiti in Rete, in modo che i cittadini possono accedere ai loro dati in tempo reale, per qualsiasi necessità.
Il trasferimento in forma di byte dei dati personali e riservati presso la memoria di monolitici server ha permesso di eliminare la carta, con evidenti vantaggi in termini ambientali, diminuendo altresì il rischio di dispersione e di ridondanza della documentazione, grazie alla gestione algoritmica di interrogazione. All’interno della Pubblica Amministrazione, l’accesso alle informazioni ha aperto non solo un’operazione di trasparenza nei confronti dei cittadini, ma di dinamicizzare le loro istanze dimezzando l’importante fattore tempo.
Quest’ultimo costituisce proprio quell’elemento deteriore nella logica della risoluzione dei problemi, pertanto – come dimostra il recapito di una cartella esattoriale – una volta che è stato elaborato il documento, ogni eventuale errore scaturisce l’origine di una pratica che necessita, appunto, di tempo per acquisire ogni minima rettifica. Ecco, dunque, da dove nasce la positiva inversione di tendenza trasmessa dalla notizia che NoiPA, il servizio per la gestione delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, ha provveduto in netto anticipo (il 10 marzo 2023, anziché il 23) alla pubblicazione dei cedolini di marzo degli stipendi pubblici.
La spiegazione di tale urgente emissione deriva dal fatto che entro il 16 marzo prossimo, la stessa NoiPA deve mettere a disposizione circa due milioni di certificazioni uniche, e dunque il disbrigo della emissione delle buste paga è stato anticipato. A beneficare della documentazione già pubblicata sono stati i seguenti lavoratori pubblici: dipendenti della Scuola; dipendenti di Ministeri e Agenzie; personale non contrattualizzato; enti locali gestiti da NoiPA (presso Comuni e Regioni). La messa a disposizione dei cedolini ha permesso di anticipare altresì l’esame su eventuali errori o ritardi.