I pensionati italiani che hanno una determinata età ed una specifica ISEE possono fare domanda di riduzione per la TARI
Sono milioni i pensionati in Italia e sono centinaia di migliaia quelli che lasceranno il mondo del lavoro nel 2023. Molti di questi pensionati, però e sfortunatamente, vivono con una pensione molto bassa. L’Osservatorio Pensioni INPS ha rilevato che ben il 70% dei pensionati percepisce infatti una pensione inferiore ai 1000€.
Si tratta di una cifra molto bassa, che non raggiunge nemmeno le mille euro al mese. Questo significa che molti pensionati devono affrontare ogni giorno tantissimi sacrifici per arrivare a fine mese. Se poi si pensa all’ultimo anno che è stato caratterizzato da una forte inflazione ed aumento delle bollette e materie prima la situazione per queste persone è diventata ancora più tragica.
Tutti i pensionati che hanno più di 60 anni ed hanno una pensione bassa possono usufruire di vari servizi ed esenzioni oltre a bonus ed incentivi promossi direttamente dallo Stato. Tali agevolazioni vanno da esenzioni sul ticket sanitari alla tassa sui rifiuti ma anche sconti sulle bollette e sui biglietti di cinema e teatri.
I pensionati interessati non devono fare altro che presentare il modello ISEE in corso di validità e vedere se riescono a rientrare nei vari bonus ed incentivi. In altri casi, invece, le riduzioni sono legate solo all’età e sono usufruibili previa presentazione del proprio documento di identità.
Per quanto riguarda la TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, è possibile ottenere riduzioni in base all’età e al reddito ISEE. La riduzione può essere richiesta dai pensionati over ’65 che rientrano in una determinata fascia ISEE. Già dal 2020 è stato introdotto il Bonus Tari per i cittadini con un reddito non superiore a 8107,5 euro. C’è da dire che essendo una tassa comunale, ogni Comune, in base ai propri fondi, definisce a quanto ammonta l’importo ridotto.
I pensionati interessati possono ottenere ulteriori informazioni per ottenere la riduzione, sul sito o direttamente allo sportello del comune di competenza, ma anche rivolgendosi al proprio commercialista di fiducia o al CAF di competenza territoriale.