Cosa sta per accadere al superbonus, quale le novità per gli interessati da questa discussa agevolazione fiscale
Nelle settimane scorse il governo ha deciso di bloccare le cessioni dei bonus e degli sconti in fattura per le agevolazioni edilizie, decretando di fatto la fine del cosiddetto superbonus. Una scelta che ha creato non poche polemiche da varie associazioni di settore del mondo dell’imprenditoria edile e dai rappresentati dei condomini e dei piccoli proprietari di casa.
Infatti il rischio che il decreto comporta è un colpo definitivo per molte imprese edili con cantieri bloccati da mesi e a rischio chiusura. Ma anche molte famiglie sono alle prese con spese che sono state loro addebitate, proprio per l’impossibilità di ottenere crediti da banche e finanziarie, da parte degli imprenditori.
La cosa ha naturalmente causato una mole enorme di reazioni da parte del mondo politico e non solo dall’opposizione. Gli emendamenti al decreto presentati in Commissione Finanze alla Camera sono stati circa 300 per trovare correttivi alle decisioni prese in precedenza dal governo. Tra le novità più importanti che potrebbero concretizzarsi lo sblocco per i lavori 2022 rimasti fermi, perché presentati in cessione e in attesa di risposta di accettazione da parte delle banche.
Questi cantieri hanno tempo fino al 31 marzo per comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione per non perdere il diritto all’agevolazione. La proposta avanzata è di equiparare la presentazione della cessione all’accettazione stessa, in modo da rientrare nei termini previsti del 31 marzo. Altri emendamenti che verranno quasi certamente accettati:
Altri emendamenti riguardano la cartolizzazione per riattivare i crediti fermi, la modifica alle certificazioni Soa (Società Organismo di Attestazione) per i lavori di riaggiornamento energetico e di messa in sicurezza delle costruzioni. Quindi la carne al fuoco è molta, bisognerà capire quanti di questi emendamenti trovaranno spazio nella legge di conversione del DL 11/2023.