Un padre che invia un bonifico al proprio figlio deve non superare una cifra stabilita o non ci sono limiti? Scopriamolo insieme
Al giorno d’oggi fare o ricevere bonifici bancari è una azione che siamo in grado di compiere tutti. Per effettuare un bonifico dobbiamo ovviamente avere un conto corrente bancario o postale, a cui è associata una carta di credito o bancomat o avere una carta ricaricabile, sia attivata da Poste Italiane che da un istituto bancario.
I bonifici, ad oggi, sono effettuati dai datori di lavoro per pagare lo stipendio dei propri lavoratori ma anche da persone che acquistano beni e decidono di pagarli in questo metodo tracciabile. Ancora i bonifici possono essere effettuati per fare dei regali di laurea, compleanno, matrimonio, per acquistare una casa o, ancora, come regalo per il proprio figlio.
Nel caso in cui a compilare un bonifico sia un genitore che vuole regalare dei soldi al proprio figlio deve tenere in considerazione vari aspetti per evitare controlli da parte del Fisco, soprattutto se la cifra versata è importante. Se, invece, si tratta di una somma esigua, di poche centinaia di euro, allora non esiste alcun problema.
Un altro aspetto da non tralasciare riguarda la causale del bonifico: questa deve essere molto chiara e, in caso in cui si tratti proprio di un regalo basta specificare “regalo per…”; oppure “aiuto pagamento rata della macchina o del mutuo”. Questo perché lo spostamento di denaro viene tracciato dalla banca, ed anche l’Agenzia delle Entrate, su richiesta, può venirne a conoscenza.
La causale di un bonifico non è imposta dalla legge in quanto formula prestabilita, ma è bene che sia il più chiara possibile. Difatti il legislatore, ed anche l’Agenzia delle Entrate, tentano in tutti i modi di identificare i reati di evasione fiscale. Infine la legge italiana non impone nessun limite di bonifico di soldi nel caso in cui un padre volesse fare un bonifico al figlio.
Anche se la cifra è libera si deve tener presente che oltre una certa cifra le donazioni sono soggette a tassazione. Parliamo, in questo caso, di donazioni che superano il milione di euro a cui deve essere applicata l’aliquota del 4% sulla cifra finale.