Sono in arrivo delle novità importanti per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate: ecco quali e perché interessano i cittadini.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha confermato una novità importante: a metà marzo è previsto in Consiglio dei Ministri l’approdo della legge delega sulla riforma del fisco. La riforma si baserà su dei punti fondamentali: oltre a ridurre a tre le aliquote dell’Irpef, ci sarebbe una profonda revisione degli accertamenti fiscali che ridurrebbero le controversie con l’Agenzia delle Entrate.
Ad oggi coloro che ricevono una cartella esattoriale, se ritiene che sia ingiusta, può chiedere, dimostrandolo, l‘annullamento dell’atto scrivendo direttamente all’Agenzia delle Entrate. Dal momento che però l’Agenzia delle Entrate non risponde il contribuente spesso decide di pagare non sapendo come muoversi. E qui interviene la nuova riforma del Fisco.
Agenzia delle Entrate: le novità della nuova Riforma Fiscale
La nuova riforma fiscale dovrebbe rendere obbligatoria la risposta dell’amministrazione all’istanza di autotutela del contribuente, sia in caso di accettazione, sia in caso di rifiuto. Andrebbero quindi a migliorarsi i rapporti tra i cittadini ed il Fisco, evitando il più possibile il contenzioso tributario, le cui pendenze erano arrivate, al 30 settembre 2022, a quota 274.863.
LEGGI ANCHE: Pensioni Italia | L’annuncio INPS fa tremare tutti
Nella riforma dovrebbe essere introdotto anche il concordato preventivo biennale tra imprese e Agenzia delle Entrate. Le piccole imprese e le partite Iva dovrebbero ricevere una dichiarazione per le tasse precompilata dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate, con un conteggio delle imposte che interesserebbe non più un singolo anno, ma un biennio. In questo modo il commerciante, l’artigiano o l’impresa potranno decidere se accettarla o rifiutarla.
LEGGI ANCHE: Case superbonus a rischio pignoramento | Cosa sta succedendo
Se accettata, l’Agenzia delle Entrate non effettuerebbe nessun accertamento fiscale. Nel caso in cui si dovesse fatturare di più di quanto calcolato dall’Agenzia, la differenza potrebbe restare nelle tasche del contribuente, in un’ottica di facilitazione del rapporto. Se invece il contribuente decidesse di non accettare la dichiarazione precompilata, gli accertamenti scatterebbero invece subito.
Infine la riforma dovrebbe contenere novità sul fronte degli accertamenti con il rafforzamento dell’adempimento collaborativo: tra amministrazione fiscale e imprese di grandi dimensioni si instaurerebbe una forma di dialogo costante. Oltre all’abbassamento delle soglie, ci sarebbe una sorta di validazione di quanto dichiarato dall’azienda, operata dai revisori o da professionisti incaricati, che ne certificherebbero la correttezza.