Quali sono le regole per utilizzare al meglio la propria stufa a pellet, vediamo i consigli per un riscaldamento ottimale
La stagione invernale volge ormai al termine, ma il riscaldamento è ancora necessario in moltre regioni italiane. Da ciò la necessità di usare al meglio il proprio impianto termico di qualsiasi tipo sia. Il risparmio energetico è infatti una priorità per tutte le famiglie. Tra gli impianti che riscuotono più successo in particolar modo nelle zone più fredde e nelle località medie e iccole, è la stufa a pellet.
Nonostante l’aumento dei prezzi del combustibile, infatti, questo tipo di impianto rappresenta una valida alternativa ai sistemi tradizionali a gas, energia elettrica o a legna. Ma per ottenere i risulati migliori la stufa deve essere sottoposta a manutenzione e controlli. Come si deve rispettare tutta la normativa contro l’inquinamento e tenere d’occhio la qualità e la tipologia del pellet utilizzato.
Primo suggerimento l’utilizzo di un termostato per verifcare la temperatura dell’impianto. Si deve cercare di non spegnere troppe volte la stufa, come appare scontato. Il processo di riscaldamento, tutte le volte che la stufa viene spenta, deve ricominciare daccapo e il consumo di pellet aumenta a ogni nuovo ciclo. Al contrario una stufa che rimane in funzione anche al minimo riduce i consumi di combustibile.
Conviene usare il termostato per controllare la temperatura e far sì che la stufa raggiunga la temperatura desiderata al più presto, in modo da mantenerla stabile diminuendola gradualmente. Sarà più facile intervenire se il calore si abbassa, usando meno pellet con la stufa comunque in funzione. La manutenzione ha poi una notevole importanza, soprattuto quella periodica che si può fare anche senza l’intervento di perdsonale specializzato.
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Parliamo della pulizia dell’impianto dai residui del combustibile che se non rimossi con regolarità, possono dominuire l’efficacia dell’impianto. Anche il tipo e la qualità di pellet deve essere monitorata. Comprare prodotti scadenti è pericoloso per l’aria, perché spesso più inquinanti e sporchi.
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Ma anche la loro efficacia termica ed energetica risulta minore rispetto a prodotti certificati, con un incremento dei costi nel medio e lungo periodo proprio per la necessità di dover acquistare più combustile.