Quali sono le spese per intestare una casa a un figlio? Vediamo quale sono i costi che occorre preventivare per questa operazione
Intestare la casa ai figli è un gesto d’amore e di garanzia per il futuro dei propri cari. In fondo possedere un’abitazione è il sogno di moltssime famiglie e la casa di proprietà resta l’obiettivo di anni di lavoro e risparmio. Ma al di là delle componenti emotive del gesto e dell’importanza che può avere, si deve tene conto delle implicazioni amministrative, normative e legali dell’operazioni.
Infatti, non basta una semplice firma su un dobumento di proprietà, ma occorre seguire delle precise procedure burocratiche per evitare guai e perdite di tempo. Si tratta di un lungo processo burocratico che non deve essere sottovalutato e deve essere seguito con attenzione, preventivando anche dei costi.
Una delle modalità più classiche e utilizzate per intestare una casa ai figli vi è senz’altro la donazione. La donazione è una delle pratiche più diffuse nel settore immobiliare, ma occorre fare attenzione ai passaggi burocratici e alle modalità di attuazione per evitare sgradite sorprese. Infatti i carichi fiscali possono essere notevoli e bisogna tenerne conto. Se la casa che si intende donare è già posseduta si parla di donazione diretta, altrimenti ci troviamo di fronte a una donazione indiretta.
Comunque bisogna far riferimento ad un notaio che dovrà redigere degli atti notarili per i passaggi di proprietà. I costi da considerare quindi partono proprio da quelli del notaio per i suoi servizi. La determinazione dei costi del professionista non è semplice dipende dalle tariffe applicate dallo studio. In ogni modo, la tariffa è solitamente determinata dal consiglio provinciale dei professionisti.
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Bisogna poi considerare l’aspetto fiscale con l’imposta sulle donazioni del 4% per il valore catastale oltre il milione di euro. C’è poi l’imposta ipotecaria del 2% del valore catastale e quella catastale pari all’1% del valore catastale della casa. Se si parla della donazione di una prima casa ambedue le imposte sono ridotte a una misura fissa di 200 euro ciascuna.
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Si paga anche la registrazione dell’atto notarile con un’ulteriore imposta di 200 euro, che è annullata se il valore dell’immobile è inferiore al milione. Ci sono poi i osti per i diritti di trascrizione di 90 euro e l’mposta di bollo forfettaria 230 euro.