Come viene divisa l’eredità tra fratelli se il de cuius non ha lasciato un testamento scritto? Scopriamolo insieme
La morte di una persona a noi cara è un dolore che porteremo sempre nel cuore e, nel caso in cui a passare a miglior vita è un nostro genitore il dolore sembra essere proprio insormontabile. A seguito della dipartita i parenti del defunto devono anche portare a termine vari adempimenti come l’organizzazione del funerale, la comunicazione di morte agli enti preposti e la lettura del testamento se è presente.
Se il de cuius ha lasciato un testamento scritto di suo pugno o consegnato al notaio, allora la questione eredità è molto semplice dal momento che basta rispettare le sue volontà. Ma ci sono anche casi in cui non viene lasciato alcun testamento. Come funziona in questi casi? A chi va l’eredità di una persona? Se a lasciarci è un genitore come sarà divisa l’eredità tra fratelli?
Nel caso in cui il de cuius non ha lasciato il testamento, l’eredità spetta al coniuge e ai figli. Se il figlio è unico allora l’eredità sarà divisa equamente tra figlio e coniuge ma, se i figli sono più di uno, a questi spetteranno due terzi del patrimonio ereditario, da dividere tra loro, e al coniuge rimane un terzo.
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In mancanza di figli e del coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. La divisione si fa sempre per capi, ma ai genitori è riservata almeno la metà dell’eredità. Nel caso in cui, invece sia i figli che i fratelli del defunti sono già deceduti o, invece, rinunciato all’eredità, allora subentrano i discendenti secondo la rappresentazione.
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E’ questo il caso in cui l’eredità viene divisa per stirpi: così facendo si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro volta divise tra i rispettivi discendenti. Facendo un esempio, se a lasciarci era una persona con due fratelli di cui uno morto che in vita aveva due figli, l’eredità va per metà al fratello ancora vivente e per metà viene divisa tra i nipoti che avranno dunque un quarto ciascuno. Nel caso in cui mancano i discendenti fino al sesto grado l’eredità sarà devoluta allo Stato.