Eredità | Cosa succede se manca un testamento tra fratelli

Come viene divisa l’eredità tra fratelli se il de cuius non ha lasciato un testamento scritto? Scopriamolo insieme

testamento
divisione eredità figli senza testamento (Foto Adobe-pensioni.it)

La morte di una persona a noi cara è un dolore che porteremo sempre nel cuore e, nel caso in cui a passare a miglior vita è un nostro genitore il dolore sembra essere proprio insormontabile. A seguito della dipartita i parenti del defunto devono anche portare a termine vari adempimenti come l’organizzazione del funerale, la comunicazione di morte agli enti preposti e la lettura del testamento se è presente.

Se il de cuius ha lasciato un testamento scritto di suo pugno o consegnato al notaio, allora la questione eredità è molto semplice dal momento che basta rispettare le sue volontà. Ma ci sono anche casi in cui non viene lasciato alcun testamento. Come funziona in questi casi? A chi va l’eredità di una persona? Se a lasciarci è un genitore come sarà divisa l’eredità tra fratelli?

Manca il testamento: ecco come viene divisa l’eredità tra fratelli

testamento
divisione eredità figli senza testamento (Foto Adobe-pensioni.it)

Nel caso in cui il de cuius non ha lasciato il testamento, l’eredità spetta al coniuge e ai figli. Se il figlio è unico allora l’eredità sarà divisa equamente tra figlio e coniuge ma, se i figli sono più di uno, a questi spetteranno due terzi del patrimonio ereditario, da dividere tra loro, e al coniuge rimane un terzo.

LEGGI ANCHE: Eredità | Cosa succede se c’è un figlio illegittimo

In mancanza di figli e del coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto. La divisione si fa sempre per capi, ma ai genitori è riservata almeno la metà dell’eredità. Nel caso in cui, invece sia i figli che i fratelli del defunti sono già deceduti o, invece, rinunciato all’eredità, allora subentrano i discendenti secondo la rappresentazione.

LEGGI ANCHE: Quanto ti spetterebbe di mantenimento se divorzi

E’ questo il caso in cui l’eredità viene divisa per stirpi: così facendo si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro volta divise tra i rispettivi discendenti. Facendo un esempio, se a lasciarci era una persona con due fratelli di cui uno morto che in vita aveva due figli, l’eredità va per metà al fratello ancora vivente e per metà viene divisa tra i nipoti che avranno dunque un quarto ciascuno. Nel caso in cui mancano i discendenti fino al sesto grado l’eredità sarà devoluta allo Stato.

Gestione cookie