Bollette troppo salate | Puoi contestare così per pagare meno

Ecco le modalità appartenenti al 2023 per opporsi ad un consumo troppo oneroso a causa di un conguaglio poco trasparente. Di cosa si parla

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Bollette dell’energia (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ad un anno dalla drammatica ricorrenza del primo anno di combattimenti sul fronte ucraino e al contempo il primo anniversario di una crisi globale dagli effetti prevedibili rispetto a sistemi economici – specialmente quelli europei – già fragili e fiaccati da precedenti ardue prove sociali, la fotografia leggermente meglio confortante giunge su quell’orizzonte da dove non ci aspetterebbe buone notizie.

Non è stato un caso che dal 1° gennaio di quest’anno, dopo dieci mesi di insostenibili rincari delle bollette. con annesse ripercussioni sul piano del tessuto sociale (in particolare su quello debole dell’Italia), si sia registrata un’imprevedibile inversione di tendenza sui prezzi del gas scambiato sui mercati internazionali. Proprio dal mercato internazionale TTF di Amsterdam – epicentro della crisi internazionale del gas – ora le tariffe sono state dirottate verso i minimi storici, da un anno a questa parte (quasi ai livelli pre crisi).

Bollette troppo salate, ecco la procedura di contestazione

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Consumi energetici (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il cambio di rotta delle tariffe internazionali sul gas lasciano più che uno spiraglio di speranza nei cittadini, che con tutta evidenza avanzano la pretesa di una equa rivalutazione nella prossima tornata di recapiti delle bollette energetiche. Certo, non sarà così facile, né un processo automatico secondo le leggi della compensazione, dal momento che l’effetto domino della iniziale deriva finanziaria del gas ha iniziato ad investire l’energia elettrica.

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Di fatto, in questo momento l’occhio dev’essere vigile sulle fatture relative alle utenze domestiche che sono appena state recapitate o verso quelle che nell’imminente arriveranno. In virtù delle settimane che si stanno vivendo, una particolare attenzione va prestata alle voci di conguaglio, ossia quegli importi differenziali tra i consumi medi presunti di tutto l’anno e i consumi effettivi (eccetto per gli ultimi mesi) che vengono recuperati nella prima tranche di riscossione dell’anno successivo.

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Quando il riscontro di errori è piuttosto evidente, occorre procedere alla contestazione di questi verso i gestori del servizio di luce e gas. Essa viene effettuata con la preparazione di una lettera da spedire via raccomandata con ricevuta di ritorno o via posta elettronica da indirizzo certificata. Occorre infatti dimostrare il conguaglio fuori misura con un reclamo formale e richiedere un ricalcolo dei consumi, il quale porterà all’emissione di una nuova bolletta di conguaglio. Nella lettera di contestazione bisognerà inserire tutti i riferimenti in modo chiaro: il codice cliente, il numero di matricola del contatore, il codice Pod nel caso di una utenza elettrica o Pdr per il gas, la fotocopia della bolletta e i dati personali del titolare del contratto. Il tempo di risposta da parte dei fornitori è di 40 giorni, mentre per il ricalcolo occorre attendere almeno 90 giorni. Alle rimostranze del fornitore, il cittadino può proseguire la sua contestazione di fronte all’ARERA; ha tempo un anno dalla data della lettera di contestazione. Senza accordo raggiunto con la società, la controversia si sposta al Giudice di Pace.

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