Come attivare un’impresa nel settore delle pulizie, quale capitale inizale è necessario avere a disposizione
Un settore che non conosce crisi relativamente alla sua utilità e necessità è quello delle pulizie. Si tratta di un’attività importante per aziende o condomini alle prese con spazi comuni da igienizzare e liberare dallo sporco. In questo senso un’impresa di pulizie rappresenta un buon investimento, in quanto le richieste sul mercato sono sempre presenti per quest’attività.
Ci sono naturalmente degli obblighi e delle procedure di legge da seguire prima dell’avvio del lavoro, come si deve preventivare un capitale iniziale su cui contare per le spese di materiali, personale, locali eccetera. Quindi i requisiti sono diversi, devono essere presenti per ottenere dei buoni risultati e operare consuccesso sul mercato.
Il capitale iniziale necessario per un’impresa di pulizie
Si può dire che le pulizie, delle quali le ditte se ne occupano professionalmente, possono essere ordinarie, comprendenti (attività di pulizia con cadenza fissa, per conservare l’igiene in locali o spazi aperti, in genere sono attività ripetitive) o straordinarie (con attrezzature speciali per trattamenti specifici, non ordinari, e interventi saltuari che hanno il fine di igienizzazione e disinfettazione più intense).
I requisiti per l’apertura di una ditta specializzata per pulizie di disinfestazione, sanificazione e simili devono anche tecnici e organizzativi proprio per il caratterere più specifico degli interventi. Si tratta quindi di attestati di qualifica professionale attinente l’attività o di esperienza almeno triennale nel settore, oltre ai titoli di studio. Anche il personale deve possedere una preparazione specifica.
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Un’impresa che si occupa esclusivamente di pulizie ordinarie invece deve possedere requisiti più generali, comuni anche a una ditta specializzata, di ordine morale e capacità economico-finanziaria (dall’assenza di protesti cambiari negli ultimi 5 anni alla mancanza di misure di prevenzione antimafia). I passaggi burocratici sono l’apertura della partita iva, l’iscizione all’albo degli artigiani, l’apertura di posizioni all’Inps Gestione Artigiani e all’Inail.
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Si deve poi comunicare la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), al Comune e iscrivere la ditta al Registro delle Imprese alla Camera di Commercio. I costi di apertura variano: per una ditta in franchising si va dai 5mila ai 20mila euro, mentre per l’avvio di una ditta la spesa si aggira tra i 20mila e i 30mila euro.