Nuova gatta da pelare per coloro che hanno usufruito del Superbonus: molte case sono a rischio pignoramento. Il motivo
Il Superbonus sembra non dover trovare proprio pace in nessun modo. La misura fu introdotta dal Decreto Rilancio e prevede una detrazione al 110% delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Già lo scorso novembre si erano viste le prime avvisaglie del fallimento del Superbonus quando erano stati interrotti i pagamenti alle imprese. Questo ha portato a cantieri interrotti e progetti di ristrutturazione e di riqualificazione energetica e sismica bloccati e a rischio non ripresa. Ad aggravare questa situazione anche la possibilità di trovarsi pignorata la propria casa.
Giuseppe Izzo, CEO di Uese Italia spa, una delle società che assiste le imprese per la richiesta della Soa, ha riferito che in questi giorni stanno arrivando lettere per sciogliere ogni tipo di legame tra i costruttori e gli intermediari che hanno anticipato le spese per la ristrutturazione degli edifici. In altre parole i cantieri sono fermi perché le imprese non ricevono soldi.
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Anche le famiglie che si trovano la ristrutturazione della casa bloccata sono a rischio dal momento che potrebbero imbattersi nel pignoramento della loro abitazione. Questa situazione sarà scongiurata se si trovano fondi: senza fondi dallo Stato, infatti, le imprese stanno chiedendo ai proprietari delle abitazioni il denaro per completare i lavoro. Si parla di fondi che vanno dalle 25mila alle 30mila euro.
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Non tutte le famiglie, ovviamente, dispongono di questa cifra e tutti coloro che non possono pagare le imprese si troveranno in debito. Secondo le stime sono milioni gli appartamenti che rischiano di essere pignorati e messi all’asta e quindi persi dai legittimi proprietari dopo mesi di blocco dei cantieri. Inoltre una parte delle aziende potrebbe percorrere la strada della dichiarazione del fallimento, mentre per i proprietari delle abitazioni c’è il rischio di pignoramento e messa all’asta.
Infine c’è un ultimo aspetto da considerare: i cantieri interrotti rischiano di non ripartire mai più, insieme a progetti presentati e non più realizzabili. Questo quadro restituisce l’immagine di una visione futura del tessuto urbano ben peggiore di quella che avremmo mai immaginato.