La questione dell’eredità è piuttosto complessa, quanto lo sono le variabili in gioco. Cosa succede in caso di debiti
L’eredità è un momento che arriva subito dopo il lutto. Per questo diventa così difficile. Oltre alla elaborazione della perdita, i cari del defunto devono anche preoccuparsi di capire come suddividere la proprietà. In caso di presenza testamentaria, la questione è piuttosto semplice. È tutto già scritto, e le ultime volontà sono valide per la suddivisione dei beni, a meno che non ci sia esclusione di un figlio – illegittima per legge – o qualcuno decida di impugnare il testamento. In caso contrario si passa al procedimento di successione.
Che viene attivato d’ufficio subito dopo le comunicazioni relative al decesso. A questo punto sarà il Tribunale, tenute presente le norme del codice civile, a decidere la spartizione dei beni. Si ricorda che l’eredità può avere delle voci sia attive che passive, ovvero dei debiti. Dopo l’inventario dei ben infatti, un chiamato all’eredità può anche decidere di rinunciare a quanto gli spetta, affrancandosi così anche dei debiti.
Come accennato, la questione dell’eredità è normata dal Codice Civile. Si ponga il caso di diversi fratelli che hanno perduto il genitore. In presenza di coniuge, spetta ad egli – o ella – la maggior parte dell’eredità, generalmente nella quota dei due terzi. Il rimanente è da suddividere tra i fratelli – maggiorenni – in quota paritaria, a meno che in sede testamentaria non si sia disposto in maniera differente. Dunque come i beni vengono ripartiti in maniera uguale, anche i debiti. Che al momento dell’accettazione dell’eredità ci si impegna a restituire.
Leggi anche: Come donare casa al figlio senza notaio
Per debiti si intende sia verso privati che enti pubblici. Nel primo caso ci potrebbe essere anche un’ingiunzione di restituzione attraverso recupero forzoso. Nel secondo caso i figli del defunto che hanno acccettato l’eredità avranno il quadro completo delle cartelle esattoriali che sono in sospeso.
Leggi anche: Multe e debiti defunto | In quali casi vanno pagati
E queste dovranno essere saldate dagli eredi, nella stessa quota dell’eredità attiva. Con l’unica agevolazione che le cartelle esattoriali in vaso di eredità devono essere pagate in quota capitale, ovvero per il solo importo, al netto di more ad interessi maturati per i ritardi.