Il testamento olografo può sembrare inattaccabile ma non lo è. Ci sono dei casi in cui può essere nullo o annullato
Dopo il decesso di una persona cara, i suoi beni vanno in eredità ai parenti più stretti. In primis, il conniuge, poi i figli ed a seguire eventuali genitori, fretelli e sorelle. Questo è l’iter della successione, che viene seguito in sede di Tribunale rispettando le norme del Codice Civile. Nel caso in cui il de cuius in vita abbia lasciato un testamento, esso èvalido come le ultime volontà nel campo delle eredità. Dunque il defunto, prima di decedere, ha espresso il proprio desiderio su come suddividere i beni, attivi e passivi che siano. E non è detto che le ultime volontà seguano quanto stabilito dal Codice Civine in tema di successione.
Ad esempio un coniuge potrebbe ricevere molto meno di un figlio, o un fratello meno di un genitore. L’asse ereditario può essere ribaltato, e persone estranee al nucleo familiare potrebbero ricevere eredità insperata. Nonostante ciò esistono dei limiti testamentari. Ad esempio un figlio, legittimo, adottivo o naturale, non può essere estromesso del tutto dall’eredità. Neanche se è scritto nel testamento. Deve essere garantita la quota legittima.
Testamento, quando si può annullare o considerare nullo
Il testamento redatto da un notaio è un atto amministrativo a tutti gli effetti, ed in quanto tale, soggetto ad eventuali vizi degli atti amministrativi. Dunque, nel caso in cui il testamento presenti determinate caratteristiche, può essere annullato. Si ponga il caso in cui la firma olografa non sia stata fatta in maniera autosufficiente. Ad esempio se nel firmare la mano del titolare sia stata sorretta da un parente per aiutarlo. Il testamento può essere annullato. Il supporto della mano durante la firma toglie valore alla volontà.
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Come esistono i vizi di forma. Ad esempio l’assenza della data. Senza dubbio gli elementi che rendono più debole un testamento sono quelli che dimostrano che esso sia stato redatto contro la volontà del firmatario, dunque sotto ricatto, violenza, dolo o errore. Questi sono vizi di voontà, che possono portare alla nullità del testamento.