Una particolare condizione dell’immobile consente di accedere parzialmente ad una delle forme di esenzione dell’imposta. Di cosa si tratta
Le condizioni prodottesi dalle circostanze – belliche e di crisi – che hanno preso vita poco più di un anno fa, hanno imposto numerosi ostacoli in termini economici sui vari campi che la sfera. può coinvolgere. A parte gli orizzonti energetici, la crisi globale ha rappresentato il terreno fertile per un elemento fortemente caratterizzante come l’inflazione. Quest’ultima, dunque, si è insinuata – trasformandolo – nell’alto costo della vita, espresso in prima battuta dai rincari sui prezzi al consumo.
In ambito macroeconomico, l’inflazione può esprimersi anche positivamente, come è successo nella fase successiva all’emergenza sanitaria da Coronavirus, assumendo i connotati del misuratore della crescita. Al contrario, l’espressione più evidente si è avuta nel rincaro degli scambi e del costo del denaro. La conseguenza si è materializzata nel rialzo dei tassi di interesse, operato dalla Banca Centrale Europea.
Per queste case l’imposta si riduce del 50%
Se non si è potuto parlare, in termini netti, di crisi dei mutui è dovuto al fatto che numerosi giovani lavoratori hanno approfittato dei bonus fiscali sui finanziamenti per la prima casa agli under 36. Di fatto, è noto quanto difficilmente il pagamento di un affitto può essere conveniente rispetto al vantaggio di una casa di proprietà, una volta acquisito il possesso al termine della restituzione del debito.
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Si entra così all’ordinarietà dei costi di una casa che non sono soltanto per l’arredo, vari beni mobili, ma anche la manutenzione domestica e i costi delle spese condominiali, necessari per la pacifica e funzionale condivisione di spazi comuni. Per alcuni, la cerchia più ristretta di coloro che possiedono almeno un immobile in più, bisogna aggiungere il pagamento annuale dell’IMU, l’imposta comunale sugli immobili aggiuntivi alla prima abitazione.
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Pagano anche le “prime case” se si tratta di ville o residenze di lusso. I margini di esenzione sono davvero molto limitati e più che nell’ordinamento legislativo, le eccezioni si ritrovano scritte nelle sentenze emesse dalla Corte di Cassazione. Tra queste, l’ottenimento della esenzione al 50 per cento per le case inagibili o inabitabili, rese tali – ad esempio – da un evento sismico. Presentando un’autocertificazione all’interno della dichiarazione IMU, si può ottenere il dimezzamento dell’imposta, che può essere succeduto dall’accertamento dell’ufficio tecnico comunale, con le spese della perizia a carico del proprietario.
