Alla ricerca di una soluzione per i pagamenti con pos, quali potrebberro essere i cambiamenti proposti dal governo
Continuano le discussioni tra tecnici del Mef (Ministero Economia e Finanza), rappresentati dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e schemi di pagamento (gli operatori che processano i pagamenti) e quelli degli esercenti sulla questione relativa alle commission per l’uso del pos.
La proposta del governo di introdurre una soglia limite a 60 euro entro la quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare pagamento con pos è stata fermata dalla Commissione europea e quindi attualmente gli esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici rischiano una multa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è rifiutata l’accettazione del pagamento. Ma vi potrebbero essere novità a tal proposito.
Cosa si potrebbe cambiare per i pagamenti con pos
Le stime dei costi delle transazioni elettroniche per gli esercenti è del 0,7% con il bancomat e del 1,2% con la carta di credito. La speranza è di riuscire a trovare un accordo che consenta di eliminare le commissioni a carico dei commecianti per le transazioni sotto i 10 euro e di ridurle per quello entro i 30.
Se non si trova una soluzione al problema, dal 31 marzo scatterà l’introduzione di una tassa a carico dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e schemi di pagamento pari al 50% degli utili, al netto degli obblighi al fisco, che derivano dalle commissioni per i pagamenti elettronici inferiori a 30 euro.
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I questi giorni si sono riuniti dei tavoli tecnici di confronto sulla materia convocati dal ministero sia con gli operatori di settore sia con i rappresentanti dei commercianti. Sul percorso del taglio delle commissioni filtra ottimismo, con l’unico ostacolo rappresentato dai grandi circuiti internazionali che applicano costi simili sulle transazioni elettroniche in tutti i paese nei quali operano.
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La defizione della situazione potrebbe arrivare con alcune facilitazioni o alleggerimento fiscale per gli operatori del settore. Ma il vero cambiamento potrebbe essere un altro. L’introduzione da parte dela Banca Centrale Europea dell’euro digitale, alla quale sta lavorando da tempo. Con la valuta digitale della banca centrale i pagamenti non sarebbero sottoposti a commissioni. Questa sarebbe una vera rivoluzione.