Ecco cosa sta succedendo alla sorte degli sportelli automatici di una particolare tipologia; la storia, questa, di un insuccesso. I particolari
Nel giro di un pugno di anni, quelli più recenti, chiunque ha assistito ad una rivoluzione finanziaria degli istituti di credito e nel rapporto tra clienti e strumenti finanziari stessi. Si è trattato di una rivoluzione, per la verità, a doppio binario. I cambiamenti, o meglio le opportunità offerte dalla tecnologia si sono intersecate con un contesto di crisi sistemica senza precedenti, che è a tutt’oggi in atto.
Il cambio di abitudini e la trasformazioni di supporti apparentemente consolidati sono avvenuti proprio nel contesto di stravolgimenti che hanno messo in discussione per la prima volta – da decenni – le abitudini dei cittadini e le garanzie che esse stesse offrono. La crisi sanitaria provocata dal Coronavirus ha aperto il declino progressivo dell’uso del denaro contante per spalancare le porte al credito digitale di carte magnetiche e dei pagamenti elettronici.
In calo la presenza di questo sportello bancomat
Come è oramai noto, la trasformazione delle tipologie di pagamento – insomma, dell’uso del denaro – ha indotto alla riconversione di una intera realtà, quella del commercio, traghettando buona parte della dimensione fisica dei negozi nell’ampia distesa virtuale delle piattaforme di e-commerce; il tutto raggiungendo il cliente direttamente a casa. Ad ogni modo, anche i negozi “in carne ed ossa” sono sottoposti ad obblighi che vanno nella direzione dei pagamenti digitali.
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È sempre meno recente, l’obbligo, per esercenti ed uffici, del dispositivo POS; rappresenta un vantaggio per la legislazione in seno alla normativa antiriciclaggio e per la lotta all’evasione fiscale. Nonostante tutto, i prelievi bancomat presso gli sportelli automatici resistono e il denaro registra, tuttavia, un buon apprezzamento. Eppure, anche gli sportelli diminuiscono, un po’ per via della digitalizzazione, un po’ – da parte delle banche – di tagliare gli onerosi costi di comodato con la società Bancomat.
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Ciò che si sta davvero registrando è il crollo mondiale di una particolare tipologia di sportelli: gli ATM Bitcoin. Le mille unità degli innovativi sportelli di criptovaluta installate tra dicembre 2020 e gennaio 2022. si sono ridotte a 412 punti di prelevamento. La traiettoria di crescita costante generatasi dal 2014 aveva entusiasmato il mercato, portando lo scambio delle monete elettroniche ad un livello di accessibilità più ampio. Nel mese di febbraio 2023, le macchine sono scese a 123 in tutto il mondo. Un destino dunque diverso rispetto al giubilo degli esordi, lasciando presagire che vi siano spazi di miglioramento ancora da battere.