Si affacciano i nuovi parametri per ottenere le esenzioni sul pagamento dal secondo immobile di proprietà in poi. Cosa sta per cambiare
Il 2023 è l’anno che sin dal suo esordio ha stimolato l’attivazione delle prassi di modifica di molte misure istituzionali di carattere previdenziale e no. Sebbene l’azione del governo Meloni è spesso considerata nell’ottica di una politica di continuità con il lavoro dell’esecutivo Draghi, gli eventi degli ultimi dodici mesi hanno imposto un tour de force di adeguamento delle iniziative per salvaguardare il tessuto sociale.
Pertanto le misure di maggior rilievo sono state quelle di natura economica, differenziate per la tipologia dei loro beneficiari. In linea di massima lavoratori – specie i dipendenti – e i pensionati hanno guadagnato qualche euro in più nelle loro tasche, ma in base a modalità estremamente differenziate: i primi, tramite il recente taglio del cuneo fiscale retributivo; i secondi, attraverso la scia dell’iniziativa di adeguamento anticipato della rivalutazione ISTAT sugli importi pensionistici. Le categorie di cittadini da prendere in esame sono anche molte altre.
Rimborso Imu per questi proprietari di immobili
Non soltanto l’ambito lavorativo o la fonte economica della pensione di chi si è congedato dalle mansioni lavorative. Tra gli altri, vi è un popolo di beneficiari dei sostegni economici statali piuttosto sfaccettato, quanto lo è la rosa dei bonus prodotta a scudo degli strali delle recenti crisi sanitarie, energetiche ed economiche. Il blocco delle attività per arginare il Coronavirus ha portato all’interruzione della riscossione delle tasse e delle imposte.
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Oggi, nonostante la crisi dell’energia e del crollo del potere di acquisto, tale misura non è replicabile e pertanto sono state immesse risorse straordinarie e operati tagli ai versamenti contributivi. Giunti al 2023, si rinnovano Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico (il primo, radicalemente), si apportano correzioni ai bonus edilizi e ai sussidi; fra i tanti, anche l’IMU non sarà più lo stesso, ed in particolare sotto l’aspetto delle ricercatissime esenzioni.
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Diverse modifiche sono state suggerite dalle recenti sentenze della Cassazione. Come quella, ad esempio, di esentare quei fabbricati rurali anche nel caso in cui l’attività agricola sia svolta da un soggetto diverso dal proprietario del terreno agricolo, ovverosia in presenza della concessione di comodato ad un imprenditore agricolo. L’esenzione è valida anche per colui che svolge l’attività senza avere la qualifica di imprenditore agricolo; ma il requisito imprescindibile è l’uso strumentale dei fabbricati rurali. Le nuove esenzioni Imu 2023 investono inoltre gli immobili ubicati nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e del 2016 (Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria). Doppia esenzione anche per i coniugi che vivono in residenze separate nello stesso comune o in località diverse, purché si tratti di abitazioni effettive e non fittizie.