Questi pensionati non avranno l’aumento da marzo

Cosa sta succedendo ai previsti aumenti dei trattamenti pensionistici, non ancora palesatici nelle tasche dei loro beneficiari. I dettagli

aumento pensioni arriverà dopo marzo
Pensioni INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ad un anno dall’inizio del conflitto ucraino-russo e della conseguente escalation globale sul gas e sull’economia, i passi in avanti, in tutta evidenza, non sono stati molti, almeno sul piano diplomatico. Come si sa, le leggi dell’economia e del mercato seguono una condotta diversa da quella della guerra e della pace, e pertanto non deve stupire il diverso andamento sul fronte energetico, appunto.

All’inizio del 2023, si è improvvisamente assistito ad un cambio di marcia sugli aumenti diretti alle tariffe del gas. Luogo del riassetto è stato il mercato internazionale TTF di Amsterdam, lo stesso dove è scoppiato il rialzo sui prezzi di scambio dei metri cubi di gas. Ovviamente, i cittadini, in qualità di consumatori, si aspetteranno che il graduale ritorno ai livelli economici pre crisi raggiungano prestissimo anche le bollette.

Niente aumento a marzo per questi pensionati

aumento pensioni arriverà dopo marzo
Pensioni INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come contribuenti, i cittadini sono stati in parte oggetto di soccorso, nell’arco dei dodici mesi precedenti, da parte degli ultimi governi susseguitisi. La ricetta per tenere, per quanto possibile, saldo il tessuto sociale là dove è più logoro, tra i pensionati e i lavoratori meno abbienti, è stata inizialmente il rilascio di risorse economiche straordinarie, come i bonus emergenziali.

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I lavoratori, specialmente i dipendenti pubblici e privati, godono di detrazioni e sconti sul cunuo fiscale rispetto al reddito ISEE comunicato. Il vero aumento “cash” è registrato invece tra i percettori di pensioni INPS, titolari dell’anticipato adeguamento ISTAT degli importi previdenziali. Una prima tranche è stata appunto anticipata nell’ottobre scorso con l’indice – in base ai consumi – del 2 per cento. Da gennaio, il MEF ha firmato il nuovo aumento del 5,3 per cento, portanto l’incremento complessivo a 7,3 per cento.

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In prospettiva di rivalutare le entrate ai ritmi a due cifre percentuali dell’inflazione, è l’INPS a provvedere a tali erogazioni, secondo quote incrementali congrue agli scaglioni reddituali annui. Eppure, se la data dell’aumento era prevista per i 1° gennaio, gli importi sono rimasti gli stessi di dicembre 2022 per alcuni pensionati. Soltanto con la tornata di marzo, infatti, essi riceveranno quanto finora previsto, con i relativi arretrati. Per tutti gli altri che hanno già riscosso gli adeguamenti non previste altre tipologie di maggiorazioni.

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