L’iter previsto in caso di decesso dell’intestatario di conto corrente, che cosa occorre fare per evitare problemi
Chiunque sia passato attraverso la triste esperienza della morte di un congiunto, sa che, nonostante il dolore per la perdita, vi sono delle incombenze d’ordine burocratico che vanno risolte. Si tratta di comunicazioni e dichiarazioni che mettono in moto l’iter di successione e che rientrano nei termini stabiliti dalla legge.
La morte, purtroppo, ha conseguenze dirette anche sui conti correnti e vi sono dei passaggi che gli eredi devono rispettare per entrare in possesso e disporre delle cifre depositate dal congiunto scomparso, intestatario di un conto presso un istituto bancario. Gli adempimenti burocratici sono quindi necessari per evitare problemi amministrativi e diatribe legali molto fastidiose.
Per eseguire con la dovuta attenzione tutte le procedure in caso di decesso di un correntista, gli eredi devono immediatamente comunicare la notizia della morte della persona alla banca, presentando eventualmente il certificato di morte. Devono riconsegnare libretto degli assegni e carte di pagamento (carte di credito e di debito).
A questo punto la banca bloccherà tutte le possibili operazioni del conto corrente. Il blocco impedirà tutti i prelievi e i pagamenti (con l’eccezione di eventuali addebiti diretti già autorizzati dallo scomparso, ad esempio per saldare le bollette), per evitare secondo i termini previsti dalla legge operazioni di soggetti non autorizzati.
In genere i documenti da presentare alla banca sono certificato di morte e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che si può richiedere all’Anagrafe del Comune di residenza e che attesta quali siano gli eredi. Il conto viene sbloccato con la presentazione della dichiarazione di successione da parte degli eredi.
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Nel caso di eredità devoluta al coniuge o a parenti in linea diretta, con ammontare del conto inferiore a 100mila euro e non preveda beni immobili, la dichiarazione non è necessaria e per il conto è sufficiente presentare una certificazione degli eredi che comunicano l’esenzione dall’obbligo della dichiarazione di successione.
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Dopo lo sblocco, gli eredi decidono cosa fare del conto, se chiuderlo e ritirare le somme depositate o mantenerlo attivo e continuare il rapporto con l’istituto bancario rimpiazzando il defunto come intestatari.