Le persone che hanno aperto un mutuo hanno visto aumentare la rata a causa dell’inflazione: ecco come abbassarla
Sono tanti gli italiani che hanno aperto un mutuo in banca per poter pagare la casa di proprietà. Quando si vuole acquistare un immobile, infatti, e non si possiede di tutta la cifra del costo di questa, si può ricorrere ad un mutuo: la persona interessata si recherà presso un istituto bancario, aprirà un mutuo e potrà pagare la sua nuova casa a rate.
Ottenere un mutuo non è però facilissimo: una banca non concede l’apertura di un mutuo a tutti ma solo a coloro che soddisfano vari requisiti tra cui, in primis, la busta paga o, comunque, l’ammontare dello stipendio. Nell’ultimo anno, poi, coloro che hanno aperto un mutuo non stanno vivendo vita facile dal momento che la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse.
Mutuo, ecco come abbassare la rata a tasso variabile
Come facciamo, allora, a far abbassare la rata di un mutuo? Innanzitutto parliamo di rate a tasso variabile e non a tasso fisso. A causa dell’inflazione la BCE ha aumentato i tassi di interesse: se nel 2021 accendere un mutuo costava meno dell’1,3%, oggi siamo sopra il 3,5%. Facendo un esempio, un mutuo variabile trentennale da 150mila euro acceso nel 2021 ad una rata da 446 euro al mese, ora è arrivato a costare 648 euro.
Come se non bastasse la BCE ha annunciato una nuova stretta e quindi un nuovo aumento sui mutui a tasso variabile. Sono tre le opzioni per far calare il nostro mutuo a tasso variabile in banca: chiedere la rinegoziazione alla banca, passare ad un tasso fisso o optare per una surroga.
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La rinegoziazione del mutuo alla banca è una operazione molto difficile da ottenere: la banca potrà acconsentire di farci passare da tasso variabile a tasso fisso. A fare la differenza sarà anche il profilo del cliente: se ha ottimi rapporti con la banca è probabile che questa sia più incentivata ad accontentarlo.
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Se si è in possesso di determinati requisiti si può richiedere alla banca di passare da un tasso variabile ad uno fisso; lo prevede la manovra 2023 approvata a fine dello scorso anno dal governo. Il nuovo tasso fisso si calcola mantenendo lo spread originario in aggiunta al più conveniente tra l’Irs a 10 anni e quello più vicino alla durata residua del mutuo.
Infine, attraverso una surroga potremo chiedere di trasferire il mutuo ad un’altra banca che propone tassi più conveniente. Secondo gli esperti è questa l’operazione che converrebbe di più: le banche chiedono in genere soltanto la prova di aver pagato almeno 6 rate per una prima surroga, 12 per quelle successive.