A chi arriverà il cosiddettto bonus Renzi? Ecco le categorie di pensionati che hanno diritto al trattamento integrativo
L’ex bonus Renzi, o trattamento integrativo, ha subito dei cambiamenti nel corso dello scorso anno. Infatti le modifiche che sono state apportate alle aliquote Irpef hanno determinato, tra l’altro, la scomparsa dalle buste paga di molti lavoratori e nei cedolini dei pensionati del cosiddetto bonus Renzi.
Le norme per avere il contributo sono infatti state modificate con la riforma Irpef, che ha diminuito da 5 a 4 le aliquote con i vari scaglioni. Questo passaggio ha avuto conseguenze inevitabili sulle detrazioni e sul valore dei bonus che si possono ottenere, non escluso il trattamento intergrativo, il bonus Renzi appunto.
Pensionati, chi ha diritto al cosiddetto ex Bonus Renzi
Le uniche categorie di lavoratori a mantenerlo sono stati quelli compresi nella fascia tra gli 8174 euro (al di sotto si fa parte della no tax area) e i 15mila euro. E per pensionati Inps cosa accade? In questo caso se appartengono a questa fascia di reddito, non siano beneficiari di ulteriori misure di tutela, di trattamenti risarcitori o assistenziali come la pensione di cittadinanza, o rendite Inail legate a infortuni sul lavoro restano titolari del trattamento intergrativo.
La misura non deve essere richiesta con apposita domanda, ma nel caso si rientri negli aventi diritto, viene erogata direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione. Se non arriva, l’ammontare può essere ricevuto a conguaglio a fine anno o in sede di dichiarazione dei redditi. A percepire il trattamento integrativo non solo esclusivamente i dipendenti o i pensionati, ma anche altre categorie di lavoratori e di percettori di reddito rientranti nella fascia di indicata.
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Si tratta di lavoratori soci di cooperative, titolari di contatti di collaborazine coordinata e continuativa, titolari di assegni o borse di studio, lavoratori atipici, lavoratori impiegati in lavori socialmente utili, remunerazioni di sacerdoti, percettori di Naspi, Dis.Coll, lavoratori in cassa integrazione.
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Nella fascia di reddito tra i 15001 e i 28mila euro il trattamento non viene erogato in forma diretta su busta paga o cedolino, bensì in base al totale delle detrazioni di cui si ha diritto che dovrà essere maggiore all’imposta lorda, pagando cioè meno tasse.