Gli aumenti sulle pensioni stanno per arrivare. Sei le fasce percentuali. Come sono distribuite e chi riceve l’adeguamento
Si chiama perequazione. In sostanza non è altro che l’adeguamento della previdenza sociale al costo della vita, che diventa ogni giorno più costoso. Per questo ogni anno le pensioni, come anche altre prestazioni, vengono modificate leggermente. Quest’anno il tasso di inflazione è stato determinato dal Mef al 7,3% lo scorso novembre. Cifra che è cresciuta a dicembre fino a raggiungere anche l’8,8%. Tuttavia per quest’anno le rivalutazioni sulle pensioni si baseranno su que 7,3 percentuale. L’aumento del tasso di inflazione verrà preso in esame per la fine dell’anno e per altri aumenti nel 2024.
Il nuovo Governo ha modificato le fasce di adeguamento, portandole da quattro a sei. Per cui i vari scaglioni di pensioni, ed i rispettivi aumenti, saranno maggiormente dettagliati rispetto allo scorso anno. La novità sulle pensioni di marzo è che tutte le fasce riceveranno l’aumento. Mentre per i mesi di gennaio e febbraio solo la prima fascia ne ha usufruito.
Per considerare le fasce di perequazione sulle pensioni, e di conseguenza la percentuale di aumento, si deve partire dall’assegno di prestazione minima della pensione, che quest’anno è pari a 525,38 euro. Alcuni pensionati, nello specifico gli over 75, potranno ricevere la pensione minima a 600 euro, ma solo per il 2023. Rimanendo sullo standard di 525,38 euro, si definiscono gli aumenti:
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