L’Assegno Unico è stato prorogato anche per il 2023: molte persone dovranno inviare una nuova domanda: ecco chi
Con la Legge di Bilancio 2023, approvata lo scorso 30 dicembre da Camera e Senato, il governo Meloni ha prorogato alcuni bonus ed incentivi tra cui il Reddito di Cittadinanza, la Pensione di Cittadinanza e anche l’Assegno Unico Universale. Quest’ultima misura era stata introdotta dal governo Draghi per aiutare le famiglie con figli ed è stata ripresa proprio dal nuovo governo.
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha quindi deciso di consentire all’INPS, anche per il 2023, versare sull‘IBAN delle famiglie con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli con una qualche disabilità l’importo dell’Assegno Unico. Il nuovo governo ha poi previsto varie maggiorazioni.
L’Assegno Unico Universale è stato introdotto lo scorso anno, nel mese di marzo, e a breve compirà quindi un anno. Proprio in questi giorni scade la possibilità di presentare l’ISEE 2023, importante proprio per poter ottenere la giusta somma dell’AU relativa alla propria situazione economica. Chi non presenterà l’ISEE avrà comunque diritto all’AU ma nella sua forma minima, ovvero 54 euro al mese a figlio.
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Rinnovare l’ISEE è dunque fondamentale per beneficiare di una cifra mensile che effettivamente corrisponda alla situazione economica della famiglia. Per aggiornare l’ISEE al 2021 c’è tempo fino al 28 febbraio. Per quanto riguarda l’anno in corso, poi, non tutti devono presentare nuova domanda per ottenere l’assegno ma solo determinati nuclei familiari.
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Devono presentare nuova domanda per ricevere l’Assegno Unico coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico; i nuclei familiari che prima del 28 febbraio 2023 hanno trasmesso una domanda che non è stata accolta e i nuclei familiari che prima del 28 febbraio 2023 hanno trasmesso una domanda che non risulta più attiva.
Coloro che invece già hanno ricevuto l’Assegno Unico non dovranno presentare una nuova domanda ma sono tenuti a comunicare eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di Assegno unico trasmessa all’INPS prima del 28 febbraio 2023. Le variazioni delle informazioni riguardano la nascita di figli; variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni IBAN, o raggiungimento della maggiore età dei figli.