Beffa bonus da 200€ | Da restituire subito per questi

Alcune categorie di lavoratori dovranno restituire il contributo economico di sostegno per il subentro improvviso di queste nuove condizioni. I dettagli

richiesta restituzione a percettori bonus
Bonus 200 euro (Foto Adobe – pensioniora.it)

Lo scorso anno si è imprevedibilmente trasformato in un anno particolarmente impegnativo sotto vari e variegati punti di vista. A parte l’aspetto più evidente, ossia la crisi energetica ed economica seguita allo scoppio del conflitto in Ucraina, con annesse ripercussioni sul tessuto sociale e sul PIL nazionale, nell’ambito interno – invece – va sottolineato l’avvio di una lunga maratona di contributi economici, elargiti dallo Stato.

Attenzione, è vero che buona parte delle misure economiche stanziate per la successiva erogazione da parte dell’INPS era prevista secondo le precedenti leggi di bilancio ed in virtù di una circostanza collettiva di natura finanziaria che andava affrontata in conclusione della emergenza sanitaria da Covid-19 che non pochi effetti ha consumato nei bilanci delle famiglie. Di certo, il conseguente rincaro delle bollette ha posto l’accento sulla necessità di integrare pensioni, compensi e sussidi di varia natura previdenziale.

Beffa bonus da 200€, chi deve immediatamente restituirlo

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Bonus 200 euro (Foto Adobe – pensioniora.it)

Sin dalla fase successiva ai tratti più cupi della emergenza sanitaria da Coronavirus, il governo Draghi ha continuato l’opera del governo Conte atta a ridare impulso e iniziativa alla economia italiana; in effetti, al termine alla riapertura post Covid, il PIL ha fatto un balzo storico, producendo una “buona” inflazione, a sottolineare il positivo andamento della produzione. L’inizio delle ostilità nel cuore dell’Europa ha imposto più di un passo indietro a questo momento di impegno alla crescita.

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Il rincaro insostenibile ai costi delle utenze domestiche e il generale aumento del costo della vita, tradottosi nell’innalzamento dei prezzi al consumo, ha imposto, a livello istituzionale, il rilascio di risorse finanziarie straordinarie per preservare la tenuta del tessuto sociale e per andare incontro alle fasce di lavoratori e pensionati meno abbienti. Ecco dunque iniziare la fase di pagamenti straordinari INPS con il bonus emergenziale da 200 euro, in seguito replicatisi con il bonus 150 euro.

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La prima una tantum è stata destinata a lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e percettori di sussidi con un reddito fino a 35mila euro. I pagamenti sono iniziati lo scorso giugno e si sono protratti – fino all’esaurimento delle fasce di destinazione – fino al mese di novembre. Oggigiorno, però, si sta registrando un fatto che potrebbe ribaltare l’opinione sul beneficio di queste misure. I tratti sono quelli che lasciano presagire un inganno in atto. Cosa è successo? Con il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, una categoria come quella degli insegnanti e del personale scolastico (dell‘istruzione tutta), si è ritrovata a ricevere all’inizio di quest’anno, oltre l’aumento dello stipendio, anche gli arretrati del 2022, superando di fatto il reddito annuo lordo ben oltre i 34mila euro. Dunque, il Ministero dell’Economia sta recuperando il suddetto bonus, sottraendolo dallo stipendio tramite otto rate da 25 euro mensili.

 

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