Le rate del sostegno alle famiglie faticano ad entrare nei conti dei loro beneficiari; eppure, a far registrare i rinvii è una causa “positiva”. Ecco quale
Dopo che gli effetti economici delle misure di sostegno messe a disposizione dall’INPS per conto dello Stato, sono andati esaurendosi, è stata accolta con favore la novità sulla proroga di importanti strumenti di aiuto ai bilanci di numerose famiglie italiane in difficoltà. Una buona notizia non di scarsa considerazione, visto un anno come il 2022, costellato da sfaccettate difficoltà di sussistenza, effetto della crisi globale dell’energia e dell’economica, avviata dalle ostilità belliche in Ucraina.
Proprio in coda alla fine della emergenza sanitaria da Coronavirus, non stava solo iniziando il conflitto russo-ucraino (il 24 febbraio), ma su un piano interno, pochi giorni dopo sono iniziate le erogazioni di una misura estremamente importante per il particolare tessuto italiano ed oggi, rappresentante la spina dorsale degli aiuti economici di carattere strutturale. Il riferimento è con tutta evidenza all’Assegno Unico e universale.
Assegno unico in ritardo, cosa sta accadendo ad alcune mensilità
L’Assegno unico e universale è il supporto economico che fa ormai attivamente dei contributi statali, assieme a diversi bonus sulla maternità (in assenza di lavoro) e sulle nascite, nonché al Reddito di Cittadinanza. Anche per quest’ultima misura, è giunta la proroga, ma solo per quest’anno, dopodiché cesseranno i pagamenti; inoltre, la radicale ridefinizione, ha ridotto il numero di erogazioni a sole sette mensilità.
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Gli stessi percettori del RdC, come i disoccupati – e percettori NASPI – e i pensionati possono richiedere con successo, anche per il 2023, l’Assegno Unico, purché abbiano figli minorenni o disabili a carico. Ancora per pochi giorni – fino al 1° marzo – saranno aperte le presentazioni delle nuove domande o delle domande di rinnovo, con annesse dichiarazioni ISEE (per le nuove richieste e per le vecchie con variazioni reddituali registrate nel corso dell’anno precedente).
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In effetti, giunto alla maratona di pagamenti della seconda annualità, l’AUU non ha ancora chiuso i conti con le partite contabili di competenza 2022. Mentre oggigiorno stanno ancora pervenendo gli arretrati appartenenti al terzo-quarto trimestre, gli assegni mensili relativi a febbraio vengono pagati dall’INPS con fortissimi ritardi; in talune circostanze, l’INPS ha comunicato ai suoi contribuenti addirittura il rinvio della rata. I disservizi sono provocati da una causa non propriamente negativa: infatti, le maggiorazioni per adeguare i pagamenti all’ultima legge di bilancio, sono state introdotte proprio nel mese di febbraio, e dunque gli assegni sono in fase di lento ricalcolo.