Il Superbonus cambia non solo volto, ma anche sostanza. Nel 2023 numerose modifiche sono state messe in opera dal Governo
Il Superbonus sin dall’inizio ha riscosso un gran successo. L’idea di poter intraprendere dei lavori di ristrutturazione del condominio e costo zero ha allettato numerosi condomini, impegnando in poco tempo una cifra complessiva ben al di sopra del plafond totale messo a disposizione dallo Stato. Il vantaggio era compensato dal miglioramento del parco edilizio del Paese, a carico di privati ed aziende. Non solo per l’efficientamento energetico, che avrebbe comportato un risparmio in termini di consumi, ma anche della struttura edilizia in sé, in alcune località piuttosto fatiscente.
La questione centrale è stata la cessione del credito. Ovvero, il rimborso del 110% poteva sì essere recuperato tramite la detrazione fiscale in 10 anni, come di consueto accade, ma anche acquisendo un credito e potendolo cedere ad altri. In questo modo è iniziata la cartolarizzazione dei crediti d’imposta, che sono diventati in breve tempo merce di scambio piuttosto preziosa e richiesta. Quando a metà dello scorso anno il governo precedente aveva bloccato temporaneamente la cessione del credito, numerose aziende edilizie hanno rischiato di fallire, e sono uscite fuori tutte le falle di un meccanismo che ha impegnato miliardi di euro del denaro pubblico.
Dunque, dopo questa lunga digressione sulla cessione del credito appare forse più chiaro perchè le nuove modifiche, che imporranno lo stop alla commercializzazione del credito d’imposta, hanno cambiato nel profondo il sistema del Superbonus. In particolare rimarrà il credito d’imposta ma non sarà cedibile a terzi. Potrà essere recuperato tramite detrazione fiscale nell’arco di 10 anni. Inoltre il superbonus passerà da un rimborso del 110% al 90% nel 2023, ed ad una percentuale ancora minore nel 2024.
Leggi anche: Se sei casalinga puoi accedere a questi 2 bonus
Leggi anche: Torna il bonus biciclette (ma solo per queste persone)
I condomini che hanno già iniziato i lavori al 16 febbraio 2023, potranno continuare ad usufruire della cessione del credito. Le nuove regole riguarderanno le nuove richieste. Come ha specificato a tale proposito negli scorsi giorni il Sole24 ore: “Evita la stretta solo chi ha già avviato gli interventi edilizi agevolati prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, cioè entro il 16 febbraio compreso”.