L’inclusione nel proprio reddito di un familiare economicamente non autosufficiente comporta diversi vantaggi. Quando conviene
L’anno 2023 si è aperto con novità previdenziali molto interessanti che – ci si augura – lascino presumente una positiva controtendenza nell’ambito economico dei cittadini rispetto alle criticità che hanno attraversato il precedente anno. Per la verità, il riferimento non è soltanto alle pensioni, le prime ad aver recepito importanti misure dal governo. Alla base di tutto vi è l’inflazione.
Sul fronte pensionistico, infatti, la prevista accelerazione a due cifre percentuali della componente inflazionistica ha creato due orizzonti, uno negativo e uno positivo: il primo si traduce nel noto rincaro del costo della vita, oscillante tra bollette energetiche e il listino dei prezzi al consumo; il secondo ha comportato l’anticipo di una frazione dell’adeguamento ISTAT sugli importi dei trattamenti INPS.
Sebbene la rivalutazione statistica in base agli indici inflazionistici si sia fatta sentire in maggior misura sui cedolini INPS, la misura si è trasferita anche in alcune voci della tredicesima appartenente al lavoro dipendente. Ad ogni modo, rappresenta un evidente contributo nei confronti dei pensionati con familiari a carico. Più specificatamente, i nuclei familiari possono avvantaggiarsi, per il secondo anno, dell’Assegno Unico e universale.
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Lo strumento dedicato ai contesti familiari con figli minorenni o disabili è stato riconfermato dalla legge di bilancio, trovando nuovo avvio dal prossimo mese di marzo. I contributi verranno erogati tanto ai nuovi richiedenti quanto alle vecchie domande presentate entro il 1° marzo 2023. Restano invariate le quote in base alla soglia reddituale di 40mila euro. Per il “bene” del familiare, averlo a carico presenta indubbi vantaggi.
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Per dichiararlo a carico, occorre che il titolare di reddito presenti opportuna dichiarazione dei redditi (appunto) con i dati della persona fiscalmente a carico; ed una dichiarazione di responsabilità, quale titolo di autocertificazione. Possono essere inclusi: coniugi, conviventi, figli, nipoti, genitori, fratelli o sorelle, generi, nuore, suoceri, nonni. In tal modo, si accede ad agevolazioni e detrazioni fiscali e si riduce la pressione delle imposte dovute. Per averlo a carico, un figlio deve essere minorenne, oppure maggiorenne se studia, oppure lavoratore entro il reddito di 2.840,51 euro (o 4mila euro, sotto l’età di 24 anni).