Alcune illusioni sono delle vere e proprie magie e nessuno sa se, ad essere ingannato è l’occhio o la mente. Ecco un esempio folgorante
Sono dei veri e propri passatempi, i quali dopo aver goduto della gloriosa età d’oro nelle storiche riviste di enigmistica o all’ultima pagine dei quotidiani, hanno ritrovato una nuova vita tra le pieghe dell’intrattenimento in Rete. E da allora sono milioni le immagini che interrogano gli occhi di altrettanti navigatori del web. Si parla delle cosiddette illusioni ottiche, cha da sempre affascinano il genere umano.
Sarà forse per l’intrinseco desiderio che vi sia onnipresente un’alternativa alla realtà, si possa percorrere una strada parallela all’adagio “se non vedo non credo o non mi fido”. Sin da bambino l’individuo vuole essere sorpreso; e vuole essere sorpreso se il suo senso raziocinante viene messo in discussione, soprattutto se si tratta di quello della vista. Molto spesso, però, non è la vista ad essere ingannata; è un approccio superficiale a quello che si vede. Dunque, questi sono test non tanto per l’occhio quanto per l’attenzione.
Di fatto alcune immagini costituiscono autentiche magie da parte di coloro che le hanno create, ma di certo, autore di una buona parte dell’effetto fenomenico, anzi gli autori, sono occhio e mente di chi le osserva. Immagini e disegni tratti dal “reale” sono spesso inseriti nei test per la psiche e per la personalità non raramente in uso presso gli psicologi e i terapeuti. In effetti, sono le geometrie che nel corso della storia, anche in ambito artistico oltre che simbolico, hanno solleticato la curiosità e il subconscio di molti osservatori.
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Nell’immagine che viene proposta si vedono moltissime linee diagonali che sembrano formare molti rombi, a sua vola decine di triangoli, oppure esagoni e cubi per chi li scorge per primi. Come si vede chiaramente ci sono dei pallini neri. La domanda, apparentemente scontata e banale, è: dove si trovano i pallini? Di conseguenza la risposta apparirà altrettanto banale, e dunque: indubbiamente, sul lato destro.
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Sembrerebbe, prima che banale, la risposta corretta. E lo è. Se non fosse che quanto c’è di sbagliato nella risposta è che se ne vedono soltanto sul lato destro. Questa conclusione fa parte della controintuizione di coloro che hanno generato questa illusione ottica, il biologo francese Jacques Ninio e il professor Kent Stevens, e di chi l’ha fatta circolare (su Twitter), il matematico Cliff Pickover. La serie di puntini neri non è posizionata solo sul lato destro della griglia, ma è presente in egual misura un’altra griglia sul lato sinistro. Il cervello, tuttavia, non riesce che a vedere una porzione di griglia alla volta.