A partire dal mese di marzo ci saranno degli aumenti sulle pensioni ma non per tutti: ecco tutti gli esclusi
Sono in arrivo buone notizie per molti pensionati italiani: attraverso una nota l’INPS fa sapere che sono in arrivo gli aumenti sull’assegno pensionistico di marzo. Si tratta di extra che riguardano la rivalutazione e gli arretrati per tutti coloro che percepiscono una pensione fino a 2.101,52, ovvero quattro volte il minimo.
La somma aggiuntiva tenderà a calare in misura proporzionale alla crescita della pensione stessa. L’INPS ha poi precisato che per gli assegni fino a quattro volte il minimo è erogata, sin dal mese di gennaio, la rivalutazione rispetto all’inflazione del 100%. Ci sono però dei pensionati esclusi da questi aumenti.
Se da una parte l’INPS ha provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali alle pensioni con importo pari o inferiore a quattro volte il minimo, nel mese di marzo l’Istituto procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di bilancio.
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Il prossimo mese saranno dunque pagati anche gli arretrati dei mesi di gennaio e di febbraio. Chi ha un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo lo vedrà rivalutato in una misura pari all’85% del 7,3%, cioè del 6,205%. Mentre chi conta su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il minimo, quindi da 2.626,91 a 3.152,28 euro, riceverà solo il 53% dell’inflazione pari a una rivalutazione del 3,869%.
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Dagli aumenti, però, sono esclusi vari tipo di pensioni. Vi rientrano nell’esclusione le prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative (VOBIS, IOBIS, VMP, IMP), le pensioni a carico del Fondo clero ed ex ENPAO (CL, VOST), l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale (INDCOM), che vengono perequate singolarmente.
Ancora, sono escluse da questa perequazione anche le prestazioni a carattere assistenziale (AS, PS, INVCIV) e pensioni che usufruiscono dei benefici previsti per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, di cui alla legge 3 agosto 2004, n.206, che vengono rivalutate singolarmente e con criteri propri. Escluse anche le prestazioni di accompagnamento a pensione come l‘Ape sociale.