Novità importante per i percettori di pensione d’invalidità, una sentanza della Cassazione chiarisce alcuni aspetti
È di questi giorni un’importante sentenza della Corte di Cassazione, il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria, che modificherà l’applicazione dei provvedimenti relativi all’erogazione di pensione d’inabilità come pure l’assegno di invalidità civile.
La sentenza riguarda il ricorso presentato da una donna che aveva presentato richiesta respinta di accertamento del proprio stato di invalidità. Il ricorso non era stato accettato dal tribunale, ma convalidato in appello con decorrenza dei requisiti da gennaio 2015. Avendo la ricorrente in quella data raggiunto i 65 anni, l’Inps aveva presentato opposizione alla decisione d’appello. La Cassazione ha quindi deliberato con una indicazione anagrafica, derivante dal dispositivo legislativo vigente dell’epoca di riferimento.
Secondo la Cassazione la signora non ha diritto alla pensione d’invalidità perché i requisiti si sono perfezionati dopo il compimento dei 65 anni di età. Quindi la Corte ha dato ragione all’Inps sulla base del decreto legislativo numero 509/1988 che limita l’accesso alla pensione di inabilità e all’assegno di invalidità civile, all’età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Quindi si tratta di un principio giuridico già presente, non di una nuova interpretazione della legge. Come sottolineato dall’ordinanza della Cassazione per chi supera i 65 anni di età è prevista l’erogazione di una prestazione alternativa ossia l’assegno sociale “funzionale anche in misura sostitutiva di altri trattamenti già erogati fino all’età massima consentita“.
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Quindi secondo la Cassazione raggiunta l’età prevista dalla legge si perde il diritto a pensione di invalidità e di inabilità perché si ottiene all’assegno sociale che subentra alle due misure precedenti. Si deve comunque ricordare che da quest’anno i requisiti anagrafici per l’accesso all’invalidità sono cambiati. Infatti la soglia massima per usufruire della prestazione è stata aggiornata in base alle soglie pensionistiche.
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Oggi si ha diritto alla pensione d’inabilità e all’assegno di invalidità civile dai 18 ai 67 anni di età. Quindi quando si compiono i 67 anni si perde il diritto a beneficiare di queste due misure e si deve ricorrere all’assegno sociale. Tra l’altro la legge prevede che se l’assegno risulta minore rispetto alla pensione, si ha diritto a un’integrazione a titolo di assegno ad personam.