Pellet, non gettare la cenere: puoi riutilizzarla così

Anche lo scarto prodotto dalla combustione del pellet è destinato ad un utile processo di riciclo. Ecco come comportarsi

riutilizzare cenere pellet
Pellet (Foto Adobe – pensioniora.it)

È nei momenti di cosiddetta “penuria” che l’ingegnosità – ed una certa creatività – esce fuori e si manifesta per affrontare una particolare situazione di difficoltà. Nel precedente anno, con lo scoppio del conflitto russo-ucraino, la crisi energetica scaturitasi ha posto le popolazioni europee di fronte allo spettro di un razionamento del gas e dell’elettricità.

Grazie – per così dire – allo stravolgimento climatico, questa possibilità è stata evitata dalle alte temperature ben oltre la media stagionale, le quali hanno permesso di salvaguardare le riserve del fabbisogno nazionale. Allo stesso tempo, però, una parte delle riserve è stata prodotta dal risparmio ricavato dai ridotti consumi in difesa dagli insostenibili rincari delle bollette energetiche sulle utenze domestiche.

Pellet, la cenere è ancora utile per questi scopi

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Pellet (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nei precedenti mesi, in tempi molto lontani dall’attuale ridimensionamento delle tariffe per lo scambio del gas che attualmente caratterizzano il mercato internazionale TTF di Amsterdam segnando i minimi storici dall’inizio dell’emergenza, quasi ai livelli pre crisi, gli italiani hanno adottato diverse misure alternative al classico consumo dei riscaldamenti e delle altri fonti.

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Oltre alla revisione delle proprie abitudini di utilizzo dei dispendiosi elettrodomestici, approfittando dei bonus fiscali, molti cittadini hanno dato seguito all’installazione di pannelli solari su balconi e terrazze, l’acquisto di stufe elettriche, a legna e a pellet (rigorosamente ad alta efficienza) e la più modesta installazione di pannelli termoriflettenti contro la dispersione termica dei radiatori casalinghi.

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Il ritorno in auge della stufa a pellet non ha evitato l’aumento dei prezzi al kilo del pellet stesso (un sacco da 15 kg è passato da circa 5 euro ai 15 euro degli ultimi mesi). Nonostante ciò le famiglie ne hanno intuito la convenienza. L’efficienza di questa stufa deriva però anche da una pulizia quotidiana. La cenere che la stufa a pellet produce non è poca ma essa può essere riciclata. In effetti, si fa riferimento alla cenere di un pellet certificato, ciò significa che questo tipo è vicino al 100% naturale, quasi del tutto privo di trattamenti con sostanze chimiche. Pertanto nella cenere si trovano preziose percentuali di potassio, magnesio, calcio, fosforo, ossidi e carbonati. Essa è un ottimo fertilizzante naturale utile per la concimazione del terreno; è inoltre un efficace antiparassitario per proteggere le piante da giardino e un disinfettante naturale utile al bagno di sabbia dei polli. In casa, la cenere si può utilizzare per pulire le parti annerite del barbecue e del forno, o come anticalcare. Dalla cenere, infine, si ottiene la lisciva, una sostanza cremosa fatta di acqua, olio di oliva e cenere: è un vero e proprio detersivo naturale utilizzabile per ridare lucentezza all’acciaio e all’argenteria, o per pulire vetri e rimuovere lo sporco nell’abbigliamento.

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