La cifra che si può avere come indennità di disoccupazione, ecco a quanto può ammontare secondo le disposizioni di legge
Dopo la perdita del lavoro per licenziamento e per dimissioni, in un numero ristretto di occasioni con una casistica particolare, si può richiedere all’Inps l’indennità di disoccupazione, la cosiddetta Naspi. Questa spetta ai dipendenti del settore privato (quelli del comparto pubblico ne sono esclusi), ai soci di cooperative agli apprendisti.
Per altre categorie di lavoratori esistono tutele diverse, per i titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i collaboratori a progetto e gli assegnisti e i dottorandi di ricerca con borsa di studio è prevista la Dis. Coll., mentre i lavoratori dipendenti del settore agricolo è possibile ottenere l’indennità di disoccupazione agricola. Per i lavoratori dello spettacolo esiste l’ALAS. Ma a quanto ammonta l’indennità di cui hanno diritto?
Quanto si ha con la disoccupazione
Le varie indennità elencate vanno richieste all’Inps mediante domanda diretta sul sito ufficiale dell’Istituto, oppure contattando il contact center telefonico o, infine, conl’ausilio di un patronato. Le domande in genere vanno presentate appena accade l’evento di licenziamento o di perdita del lavoro (che, ricordiamo, nella maggior parte dei casi deve essere indipendente dalla volontà del dipendente) e per gli agricoltori entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di disoccupazione.
Il calcolo dell’indennità prevista può essere effettuato, nel caso della Naspi, mediante un simulatore sulle pagine del sito Inps dedicate al servizio. In termini generali per la Naspi il suo ammontare si calcola, sommando tutte retribuzioni imponibili ai fini previdenziali, ricevute negli ultimi 4 anni, e dividere la cifra per il numero di settimane di contribuzione, infine il risultato si moltiplica per il coefficiente 4,33.
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Se si ha una cifra inferiore al minimo mensile fissato dall’Insp (1352,19 euro), la Naspi è pari al 75% della retribuzione. Se è maggiore oltre al 75% si aggiunge il 25% della differenza tra la retribuzione mensile e il minimo mensile Inps. L’importo massimo non può essere superiore a 1.470,99 euro al mese.
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La Dis. Coll. è pari al 75% del reddito medio mensile, se pari o inferiore a € 1.352,19. Se superiore il calcolo è simile a quello della Naspi. Il conteggio dell’ALAS è identico a quello della Dis. Coll. Per gli agricoltori, infine, l’indennità è pari al 40% della retribuzione per gli operai a tempo determinato e al 30% per gli operai a tempo indeterminato.