C’è un contratto particolare che consente ai lavoratori di andare in pensione con 5 anni di anticipo. Prorogato per altri 2 anni
La pensione anticipata è un miraggio per molti ed una realtà per pochi. Chi riesce ad andare in pensione prima del tempo stabilito dalla legge Fornero – ovvero 67 anni di età – lo deve a delle formule passeggere o all’utilizzo di misure governative. E talvolta lo fa a caro prezzo, come il caso dell’Opzione donna, che sì consente alle lavoratrici di uscire dal mondo del lavoro prima del tempo, ma con dei costi che penalizzano l’importo pensionistico. Un’alternativa che ha mandato in pensione prima dei 67 anni centinaia di migliaia di lavoratori in questi anni è quella delle cosiddette “quote”.
Si è iniziato con Quota 100, che richiedeva 38 anni di contributi e 62 di età, per arrivare a Quota 103, con 62 anni di età per andare in pensione ma 41 di contributi, una cifra contributiva piuttosto alta, che può essere maturata sola da chi ha iniziato a lavorare in giovane età.
Pensione a 62 anni, come si può fare
Ma quando si parla di andare in pensione 5 anni prima, non ci si riferisce alla Quota 103, che come sottolineato ha dei canoni contributivi piuttosto ambiziosi. Ma all’opzione del cosiddetto contratto di estensione. Che può agire su richiesta del lavoratore ma non solo. È una misura che è stata prorogata per altri 3 anni, a favore sia dei lavoratori, che delle aziende che vogliono inserire un ricambio generazionale dei lavoratori. Ciò consente di andare in pensione a 62 anni di età, con 5 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero, o a 37 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 36 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
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Solo che, come accennato, per raggiungere questo obiettivo non basta la volontà del lavoratore, ma ci deve essere anche un accordo tra sindacati ed azienda. Il contratto di estensione può essere utilizzato dalle aziende con almeno 50 dipendenti.
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In questo modo il lavoratore può andare in pensione 5 anni prima del previsto, acquisendo anche i contributi figurativi pieni, dunque senza penalizzazione alcuna sull’importo della pensioe di vecchiaia. C’è tempo fino al 2025 per questa opzione.
