Ecco quale modalità può assicurarsi il lavoratore disoccupato per verificare l’accredito del bonus una tantum di sostegno. I particolari
Per la popolazione mondiale, ma in particolare per la società europea, era davvero difficile prevedere il succedersi di due crisi di enormi proporzioni nel giro fondamentalmente di un triennio. Il primo riferimento è alla epidemia da Coronavirus che ha imposto ai governi l’inedito – per la contemporaneità – strumento del confinamento domestico, fattore di un prolungato stop produttivo e di forte stagnazione del PIL italiano.
La seconda crisi a cui si fa cenno è ovviamente l’odierna escalation sul piano energetico ed economico che ha avuto avvio dal conflitto in Ucraina. L’impatto di entrambi gli eventi non poteva ricadere sul tessuto sociale, con maggiori effetti sui suoi angoli di maggiore fragilità. Il focus della crisi è dunque rappresentato dalle famiglie di lavoratori e pensionati, annoverati in un pericoloso processo di progressivo impoverimento.
I bilanci domestici non hanno soltanto subito una inevitabile erosione per far fronte alle eccezionali spese applicate alle bollette rincarate dell’energia, ma anche per far fronte ad un aumento generalizzato dei prezzi sui beni al consumo; in un’ultima analisi, all’alto costo della vita. Il contributo rivelavate è stato apportato dalla galoppante inflazione che ancora oggi viaggia a ritmi di due cifre percentuali, come dimostra il riflesso della rivalutazione ISTAT che complessivamente stima un indice pari al 10 per cento.
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Gli effetti determinati dal precipitare degli eventi hanno coinvolto ambiti che precedono il secco conteggio economico: quale il mondo del lavoro e dei suoi lavoratori, non certo rassicurati da un sistema di tutele e garanzie blindato dal corso della storia e delle decisioni “impopolari”. Il costo delle bollette non ha infatti colpito le abitazioni ma anche quelle aziende che della loro condotta energivora ne conseguono la produzione di beni; dunque, alcune imprese non sono riuscite a sopravvivere ad aumenti insostenibili e non previsti.
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Gli strumenti previdenziali hanno ricevuto l’apporto di ulteriori percentuali di lavoratori, annoverate all’interno dei sostegni statali. Per quanto riguarda il lavoro subordinato, i lavoratori dipendenti, alle prese con una recente disoccupazione involontaria, possono richiedere l’indennità INPS comunemente conosciuta come NASPI. Essa si attiva già dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro e per i primi sei mesi le mensilità sono stimate al 75 per cento della media delle buste paga degli ultimi quattro anni, poi si passa ad un successivo decremento del 3 per cento, di mese in mese, fino alla scadenza. I percettori di NASPI sono inclusi nelle liste di coloro che tutt’ora sono in attesa di ricevere il bonus una tantum da 150 euro, ad appannaggio dei redditi entro i 20mila euro annui. Sul portale MyINPS, è possibile controllare lo stato della pratica dal fascicolo previdenziale del contribuente, oltre ad osservare eventuali anomalie nel ricevimento degli aumenti previsti sull’indennità stessa a partire dal mese di febbraio. Basta selezionare la voce Pagamenti dalla sezione Prestazioni.